Ora d'oro, dipinto, Flumiani Ugo, XX

Il mare, su cui si riflette la luce dorata del sole, è reso con brevi pennellate in cui sono accostate tenui tonalità di azzurri e rosa. A sinistra, in primo piano, scorgiamo un lembo di spiaggia su cui si adagia un'onda leggera. All'orizzonte, una fila di imbarcazioni a vela tracciano il limite tra mare e cielo, indefinito ai margini della tela. L'atmosfera è quella delle prime ore mattutine.

Ugo Flumiani, pittore di origine triestina, preferì formarsi all’Accademia di Venezia piuttosto che a Vienna e Monaco come generalmente fecero i suoi conterranei. Nella città lagunare seguì le lezioni di Guglielmo Ciardi, e già nelle sue prima composizioni si nota un avvicinamento alle soluzioni formali di Pietro Fragiacomo. Grazie alla frequentazione del Circolo artistico triestino e delle esposizioni internazionali, Flumiani riuscì ad aggiornare il suo linguaggio alle novità europee ispirandosi ad Albert Besnard, Alfred East e Anna Boberg, visti a varie edizioni delle biennali (Nuovo 2013, pp. 51-579). “Ora d’oro”, esposta all’VIII Biennale di Venezia e acquistata nel 1913 alla I Esposizione degli artisti friulani a Udine dalla Fondazione Marangoni, risente dello studio di William Turner attraverso il filtro del tonalismo veneziano reso con brevi pennellate (Reale 2008, p. 51). Qui l’artista, che usa l’espediente dell’orizzonte molto rialzato, si concentra negli effetti luministici del riverbero del sole sul mare appena increspato, puntando l’attenzione sulle variegate gamme cromatiche date a piccoli tocchi. Solamente le imbarcazioni al limite tra cielo e mare segnano il confine tra i due elementi, mentre la vela accanto alla scia luminosa conferisce profondità alla composizione.