Paesaggio romano, dipinto, Mafai Mario, XX

Scorcio di una periferia urbana con case nella parte destra della composizione e vegetazione posta su una collinetta in primo piano al centro.

Il pittore romano Mario Mafai, insieme a Scipione e ad Antonietta Raphaël, andò a costituire a partire dal 1924 il sodalizio artistico chiamato da Longhi Scuola di Via Cavour. Questa veduta di un paesaggio della periferia romana realizzato nel 1938, è un sapiente equilibrio di accordi cromatici in cui il verde della vegetazione si contrappone all’ocra delle facciate sullo sfondo, il tutto accordato sui toni violacei del cielo. L’artista trovò in questa zona tra città e campagna il luogo ideale dove verificare la sua accesa pittura tonale senza dover sforzare la realtà, come già in passato aveva fatto Camille Corot. Ciò che infatti accomuna i paesaggi di Mafai già dagli inizi della sua carriera è la grande capacità di calibrare perfettamente l’esercizio stilistico con il dato reale, cosa che fece già dai primi anni Venti quando preferì dipingere non tanto la Roma barocca e monumentale, quanto quella periferica e delle rovine. Il dipinto di casa Cavazzini è proprio un esempio di questa sua capacità, stilisticamente affine alla serie delle “Demolizioni” portata termine un anno prima. Prima di essere stato acquistato nel 1977 dai Civici Musei, il dipinto fu presente nella galleria “La bussola” di Torino e alla “Galleria Girasole” di Udine (De Sabbata 2018, p. 98).