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in basso a sinistra: Afro 39
L’opera si incentra sulla posa della prima pietra per mezzo di una carrucola, scena a destra della composizione. In secondo piano, alcuni uomini sono intenti a trasportare dei fasci di grano e in lontananza di staglia un paesaggio fatto di case e montagne. Il cielo, attraversato interamente da nubi, è animato da un’immagine allegorica dove tre uomini sostengono la pianta di una città e una cornucopia dalla quale piovono monete dorate.
Nel gennaio del 1938 la Fondazione Marangoni e il Museo Civico di Udine bandirono un concorso “fra gli artisti di nazionalità italiana” avente come tema Si fondano le città. Il tema proposto riprende una celebre frase di Mussolini pronunciata nel contesto della realizzazione di nuovi insediamenti abitativi, come ad esempio Torviscosa nella Bassa Friulana, e delle operazioni di bonifica delle paludi dell’Agro Pontino. Afro fu il vincitore del suddetto concorso con la tela “Si fondano le città” del 1939 incentrata sulla posa della prima pietra. A destra della composizione vi è infatti descritta la presenza di alcuni uomini che si stanno accingendo, attraverso l’utilizzo di una carrucola, a deporre nel terreno un grande blocco lapideo. Uno di questi personaggi, ovvero quello che indossa la camicia bianca e il cappello ed è colto di spalle, è intento a inserire all’interno del foro al centro della pietra, una pergamena arrotolata come simbolo della fondazione di una nuova città. Attorno a questo episodio vi sono narrate altre scene, come un bambino che gioca con un cane o all’estrema sinistra una donna con bambino e un cesto di frutta. In secondo piano, alcuni uomini sono intenti a trasportare dei fasci di grano e in lontananza di staglia un paesaggio fatto di case e montagne. La parte superiore del dipinto si carica invece di contenuti allegorici. Si noti infatti che il cielo, attraversato interamente da nubi, è animato da un’immagine in cui tre uomini sostengono la pianta topografica di una città e una cornucopia dalla quale piovono monete dorate, simbolo di buon auspicio. Questa scena, come lo stile figurativo, le gamme tonali e l’impianto compositivo, è un omaggio di Afro alla tradizione della pittura veneta tardo cinquecentesca, in particolare la scena allegorica cita le decorazioni di Paolo Veronese in Palazzo Ducale di Venezia. L’aggiunta di questo tema simbolico ha inoltre permesso ad Afro di interpretare la frase mussoliniana in chiave meno propagandistica dandogli inoltre una dimensione atemporale (Gastaldon 2018, pp. 110-111).
Gastaldon G., Afro Basaldella, in Casa Cavazzini - Le collezioni del Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Udine, Udine 2018
Gransinigh V., Casa Cavazzini. Guida al museo d'arte contemporanea, Udine 2017
Reale I., Galleria d'Arte Moderna di Udine. Guide Artistiche Electa, Milano 1997
Afro Catalogo, Afro. Catalogo Generale Ragionato dai documenti dell'Archivio Afro. Disegni dal 1932 al 1947, Roma 2006
Afro Dipinti, Afro. Dipinti 1931-1975, Cinisello Balsamo (MI) 1992
Crispolti E., I Basaldella: Dino, Mirko, Afro, Udine 1984