in basso a destra: Tancredi
Composizione astratta fatta da piccoli tocchi di pennello di colore giallo, blu, arancio disposti secondo una direttrice che da un centro focale si dirama verso l'esterno.
Negli anni Cinquanta, dopo un esordio figurativo e neo cubista, Tancredi cominciò ad avvicinarsi all’arte astratta. Lo fece in particolare nel 1950 quando si recò a Roma dove, in contatto con le attività di Art Club e del Gruppo Origine, sperimentò la poetica informale e l’automatismo surrealista. Dopo aver partecipato nel 1951 alla Mostra di Arte Astratta e Concreta all’Art Club, Tancredi tornò a Venezia dove conobbe Peggy Gugghenheim che gli mise a disposizione uno studio all’interno di Palazzo Venier dei Leoni dove l’artista iniziò a sviluppare uno stile più personale. Elaborò una sperimentazione di tecniche pittoriche che lo portarono a individuare nel punto l’elemento primario per definire lo spazio. Esso diventa un’unità formale capace di creare, attraverso il libero accostamento di colori che danno vita a un’immagine germinale, l’elemento base di quelle composizioni che definirà come esplosioni o espansioni primaverili. Anche l’opera di Casa Cavazzini fa parte di questa ricerca avviata intorno al 1952, ovvero delle “primavere”, opere senza titolo in cui si avverte come l’artista sia unicamente interessato ad una riflessione intrinseca sulla pittura senza il bisogno di ricercare ulteriori significati. Egli disse alla mostra a lui dedicata nel 1953 alla Galleria del Naviglio a Milano “il punto è l’elemento geometrico meno misurabile che ci sia, ma il più immediato da ideare, un punto dà l’idea del vuoto di tutte le parti, di dietro, ai lati, davanti: qualunque punto realizzato formalmente è geometria, qualunque forma relativa alle dimensioni del mio quadro ha per legge i vuoti da tutte le parti…Penso che nei quadri si veda lo spazio curvo”. Si noti anche nell’opera udinese come lo stilema-punto, reiterato in colori diversi, segua un andamento vorticoso, espanso verso l’esterno, unico elemento che determina lo spazio della superficie pittorica.
Gastaldon G., Tancredi, in Casa Cavazzini - Le collezioni del Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Udine, Udine 2018
Gransinigh V., Casa Cavazzini. Guida al museo d'arte contemporanea, Udine 2017
Acquisizioni 1975-1980, Acquisizioni 1975-1980, Udine 1980