in basso a destra: CARÀ
Il dipinto raffigura, con polverosi toni grigio-azzurrognoli, un paesaggio collinare con due case, l'una in primo piano a sinistra e l'altra a bilanciarla nel secondo piano a destra.
Appartiene al periodo giovanile di Ugo Carà, assieme ad altri due quadri ad olio, coevi e con soggetto analogo, anch'essi conservati nel Museo d'arte moderna di Muggia (inv. 25 e inv. 26). Artista a tutto tondo, Carà ha affrontato nel corso della sua lunga carriera differenti mezzi espressivi, dalla pittura alla grafica, dalla scultura alle arti applicate. Fra le sue esperienze iniziali si annoverano soprattutto disegni, xilografie e olii, "una produzione molto diversificata e collegata a diverse correnti espressive, soggetta a particolari varianti che testimoniano un continuo eclettismo, fortemente perseguito" (L. Michelli, in "Ugo Carà. Arte Architettura Design", 2003, p. 16). In questa composizione di paesaggio, ben ordinata e scandita dai volumi regolari e pieni delle case, il giovane Carà sperimenta il lessico di Novecento Italiano, respirando l'aria del "Ritorno all'ordine" degli anni Venti. Databile al 1926, il quadro precede di due anni la prima partecipazione dell'artista a una mostra: nel 1928 si presenterà al pubblico nella II Esposizione d'Arte del Sindacato Fascista Regionale di Belle Arti, esponendo un disegno e una scultura in gesso e suscitando "immediate reazioni nella critica" (cfr. M. Masau Dan, in "Ugo Carà...", cit., p. 9).
Ugo Carà, Ugo Carà arte architettura design 1926-1963, Trieste 2003
Ugo Carà, Ugo Carà Antologica 1926-2000, Muggia (TS) 2000