servizio di ampolline, bottega veneziana, XIV

Le due ampolline poggiano su una base circolare decorata da sei lobi e rialzata su un gradino traforato che suggerisce l'idea di un porticato. Il corpo globulare a sezione ellittica è suddiviso da un anello centrale modanato, rispetto al quale su ciascuna metà è riproposto specularmente un motivo di sei petali inframmezzati da fiori stilizzati. Quelli inferiori recano inciso un motivo trifogliato, mentre in quelli superiori trovano posto mezze figure di santi nei quali vanno riconosciuti gli apostoli. Il sottile collo allungato percorso da racemi è interrotto da un nodo architettonico in forma di doppio loggiato sovrapposto. L'imboccatura espansa è chiusa dal coperchietto a cuspide piramidale a base esagonale, circondata alla base da una merlatura ghibellina e decorata dall'alternarsi di foglie d'acanto e intrecci di losanghe. Alla sommità è posto un piccolo globo sorreggente una crocetta con terminazioni svasate. Secondo alcuni studiosi in origine le immagini erano forse ricoperte da smalti straslucidi ora perduti.

La maggior parte degli studiosi concorda su una datazione delle ampolline al XIV secolo. La tradizione e l'analogia con gli analoghi manufatti donati al duomo di Venzone, vorrebbe che anche in questo caso si trattasse di un omaggio del patriarca Bertrando di Saint-Geniès (1334-1350) al Capitolo di Cividale. Tale suggestione non è tuttavia supportata da alcun riscontro documentario. Le ampolline sono state ricondotte da parte della critica alla produzione orafa francese, mentre altri le ritengono opera di area o modello veneziano.