Arpa nel vento, scultura, Benetton Simon, XX

Oggetto
scultura
Soggetto
non figurativo: astratto
Autore
Benetton Simon (1933/ 2016)
Cronologia
1978
Misure
cm - altezza 350, larghezza 300, profondità 250
Codice scheda
OA_135613
Collocazione
Trieste (TS)
Università degli Studi di Trieste
smaTs
Iscrizioni

L'artista ha modellato la scultura in ferro tagliato verso l'alto, aprendo la lastra come se fosse una lunga ala avvolta su sé stessa, libera di girare al vento con grande leggerezza.

Come recita la targa apposta per l’occasione, la grande scultura, ribattezzata Arpa nel vento, è stata collocata su di un alto basamento in calcestruzzo davanti all’edificio D nel giugno del 2013 grazie all’azione del Rotary Club di Trieste, allo scopo di «ricordare la centralità dell’arte in ogni sapere». Si trattava del, per ora, definitivo approdo di una scultura che ha avuto nel tempo un percorso tormentato. Appena completata l’opera, intitolata Soggettivo, era stata infatti donata dallo scultore al Comune di Trieste nel 1978 per essere collocata davanti all’Istituto tecnico industriale Alessandro Volta, in vista della grande rassegna antologica che l’anno successivo ne aveva celebrato la carriera (Simon Benetton sculture nella città, catalogo della mostra di Trieste a cura di B. Patrono, E. Steidler, Trieste Tipografia Stella, 1979, s.n.), mostra dove era stata esposta un’altra opera pubblica, Ulteriori prospettive, alta sei metri e destinata ad essere collocata davanti alla piscina comunale in località Altura, dove è rimasta. Dopo la mostra, il Comune aveva destinato Soggettivo al palcoscenico ben più importante di Piazza della Borsa, dov’è rimasto fino alla ripavimentazione, durante la quale l’opera è finita in un deposito senza più uscirne fino al 2013. In vista di una possibile ricollocazione, nel 2009 il Comune di Trieste aveva dato il suo assenso alla cessione della scultura in favore dell’Università, senza che però la cosa trovasse seguito fino all’intervento del Rotary Club Trieste, che si è fatto carico del restauro e della ricollocazione (E. Placitelli, Scultura di Benetton all’università. Il Rotary Club Trieste l’ha restaurata e poi regalata all’ateneo, “Il Piccolo”, 16 giugno 2013). Figlio d’arte, Alessandro detto Simon Benetton, ha appreso dal padre Toni i primi rudimenti della pratica scultorea, perfezionando poi la propria educazione all’Accademia di Belle Artti di Venezia, Soggettivo risale a quello che l’autore definisce il suo “periodo del volo”, nella seconda metà degli anni settanta (http://www.simonbenetton.com/iperiodi3.html, consultato il 26 luglio 2023), quando «la lamiera d’acciaio si presenta in un primo tempo nelle forme semplici: quadrato, rettangolo, triangolo, cerchio, poi prende vita attraverso una torsione che avvolge lo spazio nelle forme più diverse, fino ad assumere i profili più liberi e fantasiosi nel rapporto tra il vuoto ed il pieno, la luce e l’ombra, il positivo e il negativo [...] Niente viene nascosto: qualunque nuova forma lascia intravvedere l’origine e il nucleo tematico primitivo» (G. Perocco, Simon Benetton, catalogo della mostra di Treviso, Ca’ da Noal, Treviso Matteo Edizioni, 1976, p. 12).
Così anche Soggettivo, la cui nuova titolazione è ancora più calzante alle caratteristiche plastiche dell’opera, visto che l’autore l’ha dispiegata verso il cielo letteralmente aprendo la lastra e forgiandola come se fosse una lunga ala avvolta su sé stessa, ormai libera di ruotare al vento con estrema leggerezza.

BIBLIOGRAFIA

De Grassi, Massimo, Schede, in "Ricorda e Splendi". Catalogo delle opere d'arte dell'Università degli Studi di Trieste, Trieste 2024