Sculture nelle raccolte dell’Università degli Studi di Trieste
Nelle collezioni dell'Università degli Studi di Trieste si conserva un ricco e significativo numero di opere scultoree, realizzate da artisti locali e non, attivi in diversi periodi storici. Questa raccolta variegata offre uno spaccato interessante dell'evoluzione dell'arte scultorea, attraverso differenti stili e correnti artistiche, evidenziando la diversità espressiva di ogni autore.
Tra gli artisti locali spicca la produzione di Marcello Mascherini, presente all’interno dell’edificio centrale, presso l’Aula Magna, con l’imponente Anello degli Argonauti. All'esterno dello stesso edificio, si può ammirare la sua Minerva, mentre altre opere significative sono l’Arcangelo Messaggero, posizionato davanti al Centro Internazionale di Fisica Teorica, e il gruppo scultoreo di Dedalo e Icaro, situato presso il complesso edilizio di Piazzale Valmaura. Di recente acquisizione è anche il bozzetto per il Duca Amedeo di Savoia-Aosta.
Di Attilio Selva si conserva un bozzetto per la Dea Roma, la cui versione grande il vero è conservata presso il Museo Revoltella.
Sylva Bernt, artista goriziana, è rappresentata con il busto in bronzo di Scipio Slataper, mentre Timo Bortolotti ha realizzato la testa di Fabio Filzi, studente di Economia presso l’Ateneo triestino e sottotenente volontario degli Alpini durante la Prima Guerra Mondiale. Lo scultore Ruggero Rovan ha creato il busto di Italo Svevo nel 1927, mentre Meyer ha scolpito il busto di Carlo Brunner, un'opera che evidenzia con grande realismo i dettagli del volto e dell'abbigliamento dell'effigiato.
Un’altra opera significativa è Clio, realizzata da Carlo Sbisà nel 1959, che si inserisce nel suo percorso artistico dopo il passaggio dalla pittura alla scultura e alla ceramica nel 1945. Ugo Carà è presente con il Ritratto di Umberto Nordio, figura chiave dello sviluppo urbano di Trieste, e con un ritratto femminile.
Tra le sculture conservate spicca anche Struttura bianca n.1 di Nino Perizi, realizzata all'inizio degli anni Settanta e rappresentativa della sua produzione tridimensionale di quel periodo. Negrisin è documentato da un Crocifisso, opera della sua prima fase artistica.
Teodoro Russo è l'autore del busto in bronzo del matematico Morin, un ritratto postumo che celebra non solo la sua figura, ma anche il suo contributo intellettuale. Benetton ha realizzato la grande scultura Arpa nel vento, collocata davanti all'edificio D nel 2013 grazie all’iniziativa del Rotary Club di Trieste, a testimonianza della centralità dell'arte nella conoscenza.
Si conserva inoltre una replica autografa del busto-ritratto di Pasquale Revoltella, realizzata da Pietro Magni nel 1859, in occasione dell’apertura del palazzo commissionato dall’imprenditore. Di recente acquisizione è l’opera di Giacinto Cerone, donata all’Ateneo dal professor Bruno Callegher.
Infine, un marmo raffigurante con buona approssimazione Nerone è probabilmente opera dello scultore croato Ivan Rendić, attivo a Trieste tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento.