Sulla base quadrata si imposta il fusto a balaustro sorreggente la vasca liscia modanata che presenta una suddivisione interna per l'acquasanta. Il coperchio di rame, inserito ad incastro e danneggiato dal sisma del 1976, non è stato riproposto.
Nel 1566, in occasione della visita pastorale del Patriarca Grimani, viene ordinata la costruzione di un nuovo fonte, essendo quello vecchio (la vasca ricavata da un'ara romana) " mal tenuto". Nel 1594 il Patriarca Barbaro interdice addirittura l'uso della vasca e riconferma l'ordine precedente: "Fiat fons sacer baptismi lapide vivo cum operculo et ornamentis convenientibus atque ... statuatur in columella ..." Nel 1634 il Patriarca Gradenigo si trovava costretto a ribadire: "Sia proveduto di un vaso di pietra conveniente et decente a così degna parochiale che serva per il fonte del battesimo con il suo coperchio di rame dorato in forma rotonda et sopra una croce, o un San Giovanni Battista, conforme all'uso moderno, et quello che si ritrova di presente sia totalmente levato". Tuttavia è solo nel 1692-93 (cfr. Appendice al Diplomatarium, scheda 217) che risulta costruito, per opera del maestro Pietro Abramo, il nuovo fonte, adoperato fino al 1976.
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Baldissera V., Le chiese di Gemona. Brevi cenni pubblicati in occasione che il r.mo don Pietro Forgiarini prende solennemente possesso della parrocchia arcipretale di Gemona, Gemona del Friuli (UD) 1874