Al centro della scena racchiusa entro una cornice mistilinea, è raffigurato un tronco d'albero che divide la stessa scena a metà. Da un lato si vede Adamo seduto a terra che porge la schiena all'osservatore e si rivolge ad Eva. Quest'ultima nasconde la propria nudità, mentre col braccio destro sembra indicare qualcosa oltre la scena.
Questo affresco, e gli altri che lo accompagnano nella decorazione dello scalone d'onore, fu realizzato probabilmente entro il giugno del 1726, dato che si evince da un confronto con altri impegni artistici di Tiepolo in quel periodo. Nella conduzione del ciclo dei monocromi egli guarda alle soluzioni di Dorigny per i chiaroscuri su fondo oro, e presta attenzione al dato teologico. Mai come in questo Palazzo gli verrà chiesto di mettere in scena un fitto connubio di simboli religiosi e insegnamenti dottrinali. Questi affreschi accolgono dunque l'ospite del Palazzo, incamminadolo in una meditazione sul concetto di Fede elaborato, in questo caso, utilizzando gli eventi tratti dalla Genesi, dalla creazione di Adamo ed Eva, fino alla cacciata degli stessi dall'Eden.
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