lungo il perimetro superiore dell'ovale: ZACARIAS DELPHINVS CAR. ANNO 1565
Entro un ovale è raffigurato il cardinale Zaccaria Delfino ritratto a mezzo busto, con lo sguardo rivolto all'osservatore, e la mano sinistra portata al petto.
Questo ritratto, come gli altri tre che concorrono a decorare la biblioteca patriarcale e raffiguranti altrettanti cardinali, sono stati assegnati a Nicolò Bambini solo a seguito del restauro (1992) che ha portato a ridare dignità a dei dipinti che già Biasutti (1958) considerava opere di uno scadente pennello. La poca inventiva stilistica e la scarsa risoluzione grafica, fecero infatti pensare ad un autore meno colto e preparato rispetto a Bambini. Martinelli Pedrocco in uno studio condotto sull'opera (1996) trova un'attenuante nel fatto che il pittore dovesse, per ovvie ragioni cronologiche, rifarsi non al modello reale, bensì ad esistenti ritratti.
Bergamini G./ Marioni Bros L., Museo diocesano e Gallerie del Tiepolo. Guida breve, Udine 2012
Nobile D., Storia e arte nella Biblioteca Dolfin e in palazzo Patriarcale "…un Palagio singolare per lo disegno,sontuoso per la grandezza, prezioso per la materia", in "... a pubblico e perpetuo commodo della sua Diocesi". Libri antichi, rari e preziosi delle biblioteche diocesane del Friuli, Udine 2009
Marioni Bros L., Schede delle opere restaurate, in Il restauro come atto di fede, Udine 2001
Martinelli Pedrocco E., Scheda, in Splendori di una dinastia. L'eredità europea dei Manin e dei Dolfin, Milano 1996, n. 110
Biasutti G., Storia e guida del Palazzo Arcivescovile di Udine, Udine 1958