Il santo, avvolto nel tradizionale saio, è raffigurato di profilo col capo chino e lo sguardo verso il basso. Con la mano destra tiene il libro e il candido giglio. La cornice si compone di elementi vegetali, rigogliose rose, grifoni e testa cherubica.
Tradizionalmente attribuito dalla critica a Giambattista Tiepolo, questo tondo, come il suo pendant sulla sovrapporta opposta, può essere collocato cronologicamente tra il 1730 e il 1733. Il confronto, infatti, tra questo dipinto e le poco distanti pitture della Galleria degli ospiti e della Sala rossa nel medesimo palazzo, porterebbe a legare il dipinto a quel contesto cronologico.
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