Il dipinto raffigura una Santa Martire non meglio specificata che, con il braccio sinistro appoggiato ad un alto parapetto, rivolge lo sguardo all'osservatore indicando il cielo con la mano destra e tenendo un libro con la sinistra. Accanto la palma del martirio.
Il dipinto, che non compare citato nel contratto d'acquisto della collezione Mentasti da parte dello Stato italiano e di cui perciò si ignora la provenienza, è stato di recente pubblicato da Alessandro Brogi che riconosce giustamente in esso una copia parziale della tela di Annibale Carracci raffigurante Santa Margherita, eseguita su commissione di Gabriele Bombasi nel 1599 circa e conservata nella chiesa di Santa Caterina dei Funari a Roma. Rispetto al prototipo, dove la figura della Santa è colta a figura intera, l'ignoto copista ha qui ridotto le dimensioni dell'immagine, cogliendo solo il busto della figura ed eliminando in tal modo l'attributo del drago, posto in originale sotto il piede della santa. Per questo motivo non è possibile una esatta identificazione della figura, che però l'attributo della palma conferma essere una santa martire. Secondo Brogi è probabile che l'ignoto artista abbia derivato l'immagine più che dalla tela del Carracci dalla stampa che, prima del 1650, Cornelis Bloemaert trasse dal quadro carraccesco. Ne deriva perciò per l'opera in esame una datazione alla seconda metà del Seicento.
Brogi A., Schede, in La Galleria Nazionale d'Arte Antica di Trieste. dipinti e disegni, Trieste/ Cinisello Balsamo 2001