L'angelo, scolpito a tutto tondo, si presenta in posizione eretta, con le braccia aperte e la testa ruotata lievemente a sinistra e all'indietro. Il corpicino sodo è solo in parte coperto ai fianchi da un panno succinto sorretto da una tracolla. Sulle spalle sono applicate due piccole ali spiegate.
L’angelo fa parte di una serie di otto (tutti in posizione eretta, alcuni con le braccia aperte, altri poggianti una mano sul petto) che prima del terremoto decorava, alternata ad urne, la parte superiore degli stalli del coro, insieme alla figura centrale della Fede. In origine essi reggevano festoni di foglie e fiori. Dopo il terremoto, con volti, braccia e ali spezzate, furono depositati presso la scuola elementare Valentino Baldissera di Gemona fino alla loro ricollocazione in Duomo, seguita di lì a poco dal furto, perpetrato alla fine degli anni ottanta del Novecento, che ha risparmiato solo l’esemplare in esame. L'attuale arciprete, monsignor Gastone Candusso, ha commissionato all'intagliatore di Cleulis Puntel le copie delle otto statue, che nel 2004, a conclusione del lavoro generosamente pagato da Pietro Fantoni di Gemona, sono state poste nuovamente sul coro.
Patat P., Arredi, in Il duomo di Santa Maria Assunta di Gemona, Gemona del Friuli (UD) 1987