Il dipinto raffigura l'episodio biblico dell'Incontro di Rebecca e Eleazaro al pozzo.
Il dipinto è in pendant con un altro dello stesso artista, raffigurante l'episodio biblico dell'Adorazione del vitello d'oro (cfr. scheda OA 53063), ed entrambi sono collocati ai lati della parete d'ingresso del Salone piemontese. Anna Maria Bava (2001) non ha dubbi nell'attribuire la tela con il suo pendant a Corrado Giaquinto per l'alto livello qualitativo che impronta le due opere, le quali presentano il fare tipico dell'artista di Molfetta. Sebbene la coppia non sia menzionata nelle guide settecentesche e ottocentesche della città di Torino, nè nelle fonti letterarie, la studiosa cita un documento che attesta come il Giaquinto nel 1733 avesse ricevuto un pagamento dalla Casa Reale di Savoia per due quadri ad olio. Allo stesso tempo però ipotizza che essi abbiano potuto far parte di un ciclo più ampio ed afferma che non si possono per ora recuperare dati certi sui committenti e sulla originaria ubicazione delle due tele, poichè il riferimento alla provenienza dalla famiglia dei Tana di Torino nella scritta "Il Sig.re Marchese Tana/ Torino", presente sul retro di uno dei dipinti del Salone, è solo un labile indizio. Il Giaquinto è attivo a Torino a partire dal 1733 e anche le due tele triestine sono databili agli anni trenta del Settecento, poichè la Bava rileva una consonanza stilistica tra esse e le sei sopraporte con Storie di Enea, oggi conservate al Quirinale, che l'artista eseguì per la Villa della Regina a Torino, e che sono rintracciabili nell'inventario della Villa del 1755.
Bava A.M., Schede, in La Galleria Nazionale d'Arte Antica di Trieste. dipinti e disegni, Trieste/ Cinisello Balsamo 2001