Nel centro della composizione è raffigurata Giuditta mentre pone la testa recisa di Oloferne, il generale assiro che ella decapitò con la spada, nel sacco tenuto dall'ancella. Le tende dei soldati assiri che avevano assediato la città di Betulia fungono da sfondo. Sulla destra il corpo senza testa di Oloforne.
Gli episodi della vicenda di Giuditta e Oloforne sono numerosi e furono raffigurati frequentemente dai maestri in quanto simbolo della virtù che trionfa sul vizio e sul peccato. Il dipinto gemonese si presenta in uno stato di conservazione sostanzialmente discreto ma la stesura dell'opera si presenta piuttosto povera e articolata attraverso piatte campiture di colore. Inoltre sono presenti alcune ingenuità compositive e prospettiche che la fanno ritenere opera di un pittore dal fare popolareggiante.
Algeri G./ L'Occaso S., Le opere d'arte della chiesa di Sant'Anna di Capodistria, in Histria. Opere d'arte restaurate da Paolo Veneziano a Tiepolo, Milano 2005