Seduto a un capo di una tavola ad angolo coperta da una lunga tovaglia bianca dagli orli frangiati, Cristo è raffigurato nell'atto di benedire il pane che reca nella mano destra e il vino contenuto nel calice posato sul tavolo dinanzi a lui. Egli è circondato dagli apostoli, che, assiepati attorno alla tavola, ascoltano attoniti le sue parole.
Al Museo si conserva un quadro di maggiori dimensioni, raffigurante la medesima composizione, proveniente da Paularo (inv. n. 2185, OA 19453 - NCTN 00154609). Entrambe le opere sono attualmente attribuite al Pelizzotti come libere ripetizioni dell'Ultima cena di Nicola Grassi per la chiesa degli Zoccolanti di Augsburg divulgata a stampa da Philipp Andreas Kilian (cfr. Pugnetti, 2006, pp. 455-457). Di recente, tuttavia, Enrico Lucchese (1998, pp. 134-135, nota 30), osservando la qualità dell'Ultima cena già a Paularo rispetto alle prove lasciate da Pelizzotti nella parrocchiale di Paularo, ricordava l'attribuzione del dipinto alla scuola del Grassi già avanzata da Fiocco alla fine degli anni trenta (cfr. Fiocco, 1937, p. 386).
Pugnetti G., Schede, in Mistrùts. Piccoli maestri del Settecento carnico, Udine 2006
Lucchese E., Un dipinto di Nicola Grassi a Caprino Bergamasco, in Arte Veneta, Milano 1998, II, 53
Fiocco G., Terzo contributo a Nicola Grassi, in La Panarie, Udine 1937, a. XIII, n. 78