Due cerchi accostati riempiti con bande colorate e, in quello di destra, delle forme curveggianti; al centro, dove i due cerchi si intersecano, una forma chiara irregolare.
Geloso della propria indipendenza, Mario Dall’Aglio non sembra interessato ad esprimere contenuti sociali o ideologici nelle sue opere, preferendo invece concentrarsi sui valori formali della pittura. Dopo l’esperienza espressionista e astratto-materica degli anni Cinquanta-Sessanta, l’artista realizza quadri costruiti secondo moduli che compongono strutture geometriche, spesso raccolte all’interno di medaglioni; in essi inserisce sporadici elementi figurativi, come le colombe bianche, che, nell’immaginazione dell’artista, sono «come il pensiero che può volare, spaziare e immaginare senza le costrizioni del reale» (Mario Dall’Aglio – mad - Galleria d’Arte Moderna, Cortina d’Ampezzo, 13-24 gennaio 1974, [p.2]). Nei dipinti degli anni Settanta si evince un gioco di armonie cromatiche incasellate in composizioni astratto-geometriche, che tendono però a mantenere una vicinanza a soggetti reali, in particolare a paesaggi. Il tutto pare esprimere un lirismo pacato e contenuto (a cura di Matteo Colovatti, 2017).
Mario Dall'Aglio, Mario Dall'Aglio (mad) Vivere nell'arte, Bolzano 1985
Mario Dall'Aglio, (Mad) Mario Dall'Aglio. Progetto: moduli & strutture, Bolzano 1985
Mario Dall'Aglio, Mario Dall'Aglio MAD, Cortina d'Ampezzo (BL) 1974