in basso a destra: Delleani 1885.
Il primo piano della veduta è occupata dalla raffigurazione di un canale, lungo l'argine sinistro del quale alcuni possenti cavalli da tiro trainano un'imbarcazione. Altre due barche a vela sono ferme poco più avanti. La città si profila in secondo piano con le sue alte torri che si stagliano sul cielo nuvoloso.
Presentato nella primavera del 1885 alla XLIV Esposizione della Società Promotrice delle Belle Arti di Torino, il dipinto venne acquistato nel luglio di quello stesso anno dal Revoltella per 1476 fiorini (£. 3000). Sin dal 1874 il Museo s'era messo in contatto con Lorenzo Delleani allo scopo di acquisire un quadro di soggetto storico. L'interesse per questo genere emerge ancora proprio nel luglio del 1885 quando un fitto carteggio tra l'Istituzione triestina e l'artista accompagna gli accordi per la compravendita de l'Aja. In una missiva scritta da Delleani ad Alfredo Tominz, allora conservatore della galleria, si legge: "Riguardo poi a fare un quadro storico, o di costumi antichi, non potrei incominciare simile lavoro, senza aver se non certa la commissione, almeno molte probabilità di vendita per il Loro Museo". In verità ormai da qualche anno il pittore aveva tralasciato il tema storico ampiamente praticato negli anni Settanta a favore della pittura di paesaggio. Il 15 luglio ancora una lettera giunse al Museo da parte del pittore piemontese: "Egregio Curatorio del Museo Rivoltella. Col mezzo dell'Egregio Collega Tominz venni a sapere che codesto Museo non era alieno dal possedere qualche mio quadro, mi feci tosto premura di spedire all'amico Tominz una fotografia di un mio quadro che tengo disponibile, e che le sarà presentato onde avere il savio giudizio suo. Di questo quadro si son passate trattative per esser acquistato pel Museo Nazionale di Roma, quindi credo di potergliela offrire come opera non indegna dell'autore". Alla fine del mese l'artista spedì una cassa a Trieste con due dipinti: La terra e L'Aia. Ddefinito da Benco "sobria e ordinata visione dell'umida Olanda" (1910, p. 169), il dipinto attesta l'interesse del piemontese per il descrittivismo attento congiunto ad una cura estrema nella resa degli effetti di luce. L'idea di raffigurare questa veduta della città dell'Aia nasce in occasione del viaggio compiuto dall'artista in Germania e poi Olanda nel 1883, assieme all'amico Giovanni Camerana. Nel corso di questo suo peregrinare attraverso le città del nord dell'Europa, Delleani colse spesso l'occasione di ritrarre su piccole tavole e con la sommarietà dello schizzo i paesaggi e le realtà urbane incontrate. Risale al 30 agosto - come riferisce Dragone - la piccola veduta dell'Aia colta en plein air. Dellani due anni dopo, tornato in Italia, rielabora questa prima impressione nella tela di grande formato ora al Revoltella. A contatto con la tradizione nordica, legata alla meticolosità rappresentativa della lezione fiamminga, l'artista recupera quella precisione di tocco, quell'attenzione per la descrizione analitica del reale, tralasciata negli ultimi anni a favore di una pennellata più veloce e mossa. In realtà il pittore piemontese fin dai suoi esordi era attratto dai dipinti antichi: usati dapprima come esempi per la pittura storico divennero poi modelli cui guardare per una più "vera" raffigurazione della quotidianità. Nonostante l'affermazione di Delleani quale grande esponente della pittura di paesaggio, e non solo di quella storico-romantica, fosse già decretata da pubblico e critica agli inizi degli anni Ottanta, ancora nel 1890 il curatorio del Museo tornò a considerare la validità dell'acquisto fatto cinque anni prima. Alfredo Tominz dovendo dare un suo giudizio in relazione alla proposta di acquisizione di Prima luce di Angelo Dall'Oca Bianca notò infatti: "è un buonissimo dipinto, ma che si trova in dovere d'avvertire lo Spett. Curatorio che il Dall'Oca è più noto come figurista che come paesaggista, e non vorrebbe che il Curatorio incorresse con questo acquisto nelle critiche fatte a suo tempo al Delleani" (Verbale del Curatorio, 27.10.1890).
Fasolato P., Schede, in Il Museo Revoltella di Trieste, Vicenza 2004
Benco S., Trieste, Trieste 1910