in basso a sinistra: LEVIER. / 1909
Il musicista Emile Desportes, elegantemente vestito, volge le spalle a un paesaggio rurale e il suo volto si staglia contro il puzzle di nuvole che compongono il cielo; nel suo sguardo, adombrato dalla falda del cappello chiaro, si ritrova l'intensa penetrazione psicologica che contraddistingue i migliori ritratti di Levier.
Nel settembre del 1931 - poco dopo l'apertura, a Trieste, della Mostra autunnale d'arte della Permanente, dove Levier teneva una piccola esposizione personale presentata da Enrico Morpurgo - il Curatorio del Museo Revoltella decise di acquistare un dipinto di questo pittore, non essendo ancora rappresentato nella collezione museale. Furono pertanto incaricati di avviare le trattative con l'artista l'architetto Nordio, il dott. Sofianopulo e il pittore Flumiani (come riporta il verbale della seduta del Curatorio del 27 novembre 1931), che riuscirono ad ottenere da Levier - per il prezzo complessivo di 2.250 Lire - ben cinque opere: i ritratti del musicista Desportes, di Mr. Hay, dell'avvocato Wondrich e due paesaggi ad acquerello. Ritenendoli lavori particolarmente riusciti, il pittore si assicurò di poterli esporre, di lì a qualche mese, alla mostra personale ospitata dalla Galerie Billiet di Parigi (come documentano due lettere datate 1 e 21 dicembre 1931, conservate nell'Archivio Amministrativo del Museo). Il ritratto, del 1909, restituisce la fisionomia del compositore di musica per chitarra Emile Desportes, probabilmente conosciuto a Parigi - dove Levier visse dal 1903 al '14 - o a Coburg, in Germania, città in cui risiedeva assieme alla moglie pittrice. Sul piano stilistico la stesura pittorica, fatta di pennellate piatte e allungate, e la tavolozza, impostata su delicati accordi di colore e sul marcato contrasto dei bianchi e dei neri, sembrano rimandare ancora alla ritrattistica tedesca - in particolare di Lenbach e di Liebermann - ammirata durante il soggiorno monacense tra il 1899 e il 1903. La frequentazione dell'ambiente artistico parigino, dove Levier strinse amicizia con il modernista spagnolo Anglada y Camarasa e visitò le prime importanti retrospettive di Cézanne, Van Gogh e Gauguin, lo indusse ad adottare un cromatismo più acceso e un tocco pittorico vigoroso e immediato. Tale evoluzione stilistica è documentata anche dalle altre opere di proprietà del Museo Revoltella, come il Ritratto di Mr. J.H. Hay (anteriore al 1927, poiché esposto alla mostra sindacale di quell'anno), connotato da sottili contorni scuri che danno risalto alla figura; il Ritratto dell'avvocato Wondrich, di qualche anno posteriore, nel quale si avverte una maggior concitazione della stesura pittorica, e nei due autoritratti realizzati negli anni trenta, di evidente impronta fauve.
Bressan N., Schede, in Il Museo Revoltella di Trieste, Vicenza 2004