in basso a sinistra: RIGHI / 57
Figura stilizzata di pescatore visto di spalle che traspoorta un pesce in equilibrio sulla testa. Sullo sfondo si vedono delle reti da pesca sospese.
Quando, nel 1960, Righi propose l'acquisto di questo lavoro, il Museo Revoltella era già in possesso di alcune sue tele di piccole dimensioni (Cortile, La barca rossa, due nature morte) e di un piccolo autoritratto a pastello. Venne accolta comunque l'offerta per avere un'opera più rappresentativa dell'artista triestino che, trasferitosi a Roma alla fine degli anni '40, aveva compiuto una carriera espositiva di rilievo con diverse mostre personali e la partecipazione alle Biennali di Venezia del '42, '48, e '50 e alle Quadriennali di Roma del '48, '51, '55 e '59. Dopo l'adesione al Movimento Futurista Italiano di Marinetti nel 1932, Righi aveva studiato tanto la pittura murale antica quanto le avanguardie europee d'inizio secolo e, dopo un viaggio a Parigi nel '56, aveva fatto propria la lezione di Picasso. L'opera in esame, per la semplificazione volumetrica e l'uso di una materia cromatica asciutta, stesa in strati sottili, rivela ascendenze post-cubiste, ma il rigore compositivo appare smorzato dal carattere surreale e ironico del pescatore ripreso di spalle, che incede portando un grosso pesce in equilibrio sulla testa. A questo risultato l'autore è pervenuto tramite un'elaborazione lenta e meditata, documentata da diversi schizzi preparatori e da uno studio a tempera appartenente ad una collezione privata romana. (v. Federico Righi 1966, s.n.p.).
Bressan N., Schede, in Il Museo Revoltella di Trieste, Vicenza 2004
Federico Righi, Federico Righi. Dipinti e disegni, Milano 1966