Composizione con Vittoria alata, dipinto, Sironi Mario, XX

A sinistra in alto è visibile una figura alata direzionata verso destra. La parte inferiore e destra del dipinto si caratterizza da forme indistinte sottolineate e inframmezzate da uno spesso contorno nero. La parte superiore di colore blu evoca il cielo. Tutta la tavolozza è accordata su toni terrosi.

Mario Sironi, dopo l’adesione al Futurismo italiano nel 1913, a partire dal 1924, partecipando al gruppo novecentista alla Biennale di Venezia, inizia a far parte del comitato direttivo del movimento. Negli Anni Trenta la sua dedizione artistica è incentrata principalmente in opere monumentali con affreschi decorativi come ad esempio il Palazzo di Giustizia di Milano del 1936. Realizzata nello stesso anno è l’opera da cavalletto “Composizione con Vittoria alata” della collezione De Martiis, dipinto che per costruzione formale e aspetto materico risente dell’influenza esercitata dalle sue coeve decorazioni a grande scala. Qui Sironi costruisce l’immagine con elementi astratti e simbolici che riempiono interamente lo spazio pittorico con un ritmo concitato. Come osservato da Luca Cecchetto in questo dipinto emerge “[…] un aspetto visivamente dominante, un simbolo più o meno ermetico, in questo caso la Vittoria Alata; un elemento iconografico che non può che riportare alla mente il grande affresco dell’aula magna della Sapienza, da lui dipinto negli stessi anni. L’afflato retorico e la grandiosa magniloquenza che caratterizzava l’affresco sono però qui del tutto assenti, e il significato del dipinto è affidato alle sole forze e tensioni che ne regolano la composizione […]. (“La Collezione della famiglia De Martiis a Cividale del Friuli”, a cura di S. Cecchetto – C. Beltrami, scheda, Cividale del Friuli, 2019, p. 184).