soffitto, Baietto Antonio, XV

Oggetto
soffitto a pettenelle
Soggetto
scene cortesi, scene di caccia
Autore
Baietto Antonio (1380 ca./ 1445 post) - bottega
Cronologia
1437 ca.
Misure
cm - altezza 28, larghezza 40
Codice scheda
OA_134475
Collocazione
Udine (UD)
Collezione privata

Il nucleo è costituito da 56 pettenelle provenienti dal primo piano di Palazzo Vanni degli Onesti in via Mercatovecchio a Udine. Le iconografie che compaiono nelle pettenelle sono assai varie: compaiono numerose scene con figure umane, singole o in coppia. Protagonisti di queste ultime sono cavalieri e armigeri occidentali e orientali, scene cortesi, di caccia, di danza. Compaiano inoltre scene che si riferiscono alla lavorazione della lana, settore in cui era impegnata la famiglia committente.

Il soffitto, occultato da interventi successivi, venne scoperto agli inizi degli anni novanta del Novecento nel corso di interventi di restauro. La committenza è stata individuata grazie all’esame degli stemmi presenti nelle pettenelle: infatti, si ripete più volte l’arma della famiglia Vanni degli Onesti: d’azzurro alla testa di bue d’oro con le corna d’argento. In base a considerazioni stilistiche, che investono soprattutto la tipologia degli abiti, è possibile ipotizzare come l’impresa decorativa dei soffitti sia stata realizzata tra il secondo e il quinto decennio del Quattrocento, mentre dall’analisi degli armamenti difensivi è possibile circoscriverne ulteriormente l’ambito cronologico tra il terzo e il quarto decennio del XV secolo. Un altro elemento aiuta a restringerne ancora l’arco temporale, fissando il 1437 quale termine ultimo entro il quale vennero realizzati i soffitti. A quest’anno risalgono infatti il testamento e l’inventario redatto in seguito alla morte di Filippo Vanni degli Onesti a tutela dei figli minori. Dal primo emerge come Filippo non si trovasse nella propria abitazione nel momento in cui dettava le ultime volontà; nel secondo vengono menzionate un gran numero di cantinelle, parte delle quali dipinte, facendo così supporre l’esistenza di un cantiere. Da questi elementi si può desumere che in quel periodo l’abitazione fosse oggetto di importanti lavori. La realizzazione delle pettenelle va assegnata alla bottega di Antonio Baietto. Nei lineamenti di alcuni personaggi rappresentati nelle pettenelle si possono cogliere, infatti, stringenti affinità con alcuni volti presenti negli affreschi della cappella del Gonfalone del duomo di Venzone, realizzati tra il 1410 e il 1420 circa proprio da Antonio Baietto. Non solo, sia nella decorazione a fresco sia nelle pettenelle sono presenti una notevole quantità e varietà di strumenti musicali: tra questi colpisce in particolare la presenza di uno strumento musicale insolito, una viella dotata di un vistoso cavigliere ‘a falcetto’. A sostegno di questa attribuzione sta anche il fatto che il padre Tomasino fosse di famiglia originaria di Siena e di professione armaiolo: elementi questi in linea con l’ipotesi – fondata sull’esame dei numerosi armamenti difensivi raffigurati nelle pettenelle – secondo cui l’autore doveva essere di origine toscana e consapevole dei contemporanei esiti dell’‘industria’ delle armi propri di quel territorio.

BIBLIOGRAFIA

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