in basso a destra: O. Siauss 2000
L'opera raffigura un albero, declinato secondo la personale visione dell'autrice. Le forme geometriche sono distribuite in modo da richiamare la struttura di un albero con rami e foglie; le pennellate sono ampie e irregolari, contribuendo a creare un senso di dinamismo al dipinto, in cui l'albero rappresenta il punto di partenza per una libera interpretazione del tema, a cui contribuisce la tavolozza vivace, fondata su colori energici.
Ai suoi esordi nell’attività artistica, all’inizio degli anni Settanta, Olivia Siauss aveva frequentato dal 1972 i corsi di pittura e di figura tenuti da Nino Perizi presso il Civico Museo Revoltella di Trieste, avvicinandosi quindi all’attività incisoria grazie a Mariano Kravos.
Proprio nelle incisioni degli anni settanta e ottanta il dato naturale veniva tradotto in una scrittura evidente e cristallina, nei lavori realizzati in apertura del nuovo millennio la precisione di quella grafia si è progressivamente rarefatta, sostituita da espressive suggestioni segniche e da una stesura dove la componente cromatica ha assunto una valenza sempre più dominante.
Grande albero è stato donato all’Ateneo dall’autrice nel 2021, dopo che era stato esposto alla personale dell’artista, I segreti del bosco, allestita nella Sala degli atti dell’allora facoltà di Economia e commercio tra il dicembre 2008 e il marzo dell’anno successivo. La tela testimonia efficacemente del personalissimo approccio dell’autrice alla rappresentazione della natura, che si muove intorno a complessi diagrammi che, come in questo caso, alludono alla musicalità visiva del quotidiano senza però mai perdere i riferimenti all’Espressionismo astratto di Afro Basaldella, da sempre tra i motori principali dell’ispirazione della pittrice. Il calore delle scritture cromatiche tipiche della produzione degli anni cinquanta del maestro friulano continuano ad animare nella pittrice triestina la ricerca di uno spazio pittorico originale, dove il contenuto visivo delle sue tele esorbita dallo stimolo visivo di riferimento, in questo caso l’albero, la cui struttura ideale rimane comunque visibile, per costruire una sintassi autonoma e personale.
De Grassi, Massimo, Schede, in "Ricorda e Splendi". Catalogo delle opere d'arte dell'Università degli Studi di Trieste, Trieste 2024