Il Fondo fotografico Gaetano Lazzaro: ricognizione su

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Il Fondo fotografico Gaetano Lazzaro: ricognizione su Gorizia

Gaetano Lazzaro nasce a Brindisi il 24 luglio 1917. A soli 15 anni inizia a lavorare come apprendista presso lo studio fotografico «La Fototecnica» di Gorizia; ha inizio qui il suo intenso apprendistato per imparare un’arte e una professione che lo accompagnerà per tutta la vita e che farà di lui uno tra i più proficui testimoni oculari dei cambiamenti urbanistici e storici del capoluogo giuliano di quegli anni.

Nel 1934 e le sue fotografie vengono pubblicate su «Note fotografiche», rivista mensile di fotografia e cinematografia, edita dall'Agfa e diretta dal 1923 da Alfredo Ornano. Nel frattempo partecipa con successo a numerose mostre fotografiche nazionali e internazionali.
Nel 1947 partecipa alla mostra di fotografia organizzata nell’ambito della Mostra d’arte della montagna allestita a Palazzo Attems a Gorizia, dove ottiene un premio.
Negli anni '50 fonda con Paolo Gasparini, Aldo e Giuliano Mazucco e Carlo Bevilacqua il Circolo fotografico goriziano.
Sempre nella metà degli anni Cinquanta le sue fotografie vengono pubblicate su “Ferrania”,  importantissima rivista di fotografia, cinematografia e arti figurative,  fondata a Milano nel 1947 e attiva fino al 1967.

Molti dei soggetti ripresi a Gorizia, com’era d’uso in quegl’anni, vengono utilizzati per la stampa di una ricca serie di cartoline e, oggi, risultano essere preziosi documenti che raccontano lo sviluppo, i cambiamenti urbanistici e sociali della città.
Elegante meta della borghesia asburgica, tanto da essere definita la Nizza austriaca, pesantemente danneggiata dal passaggio delle due guerre, Gorizia appare, al termine del secondo conflitto, una città asimmetrica, il cui asse è stato per molti anni rappresentato dal cosiddetto Muro di Gorizia, che ha diviso fisicamente in due la città: l'abitato goriziano rimasto italiano, dai quartieri periferici e dalla stazione ferroviaria della ferrovia Transalpina, annessi alla Jugoslavia al termine della Seconda guerra mondiale. Attraverso i suoi scatti, Lazzaro documenta anche questa inedita e per certi versi unica condizione che vive la città, diaframma urbano e culturale tra mondi contrapposti ma da sempre comunicanti.
Muore nel 2005.

Il Fondo Fotografico Gaetano Lazzaro, conservato presso la Fototeca dei Musei Provinciali di Gorizia, è composto complessivamente da 2213 lastre fotografiche e da un numero non ancora quantificato di positivi (cartoline vera fotografia, provini fotografici, saggi fotografici).
Il Fondo ha una consistenza di 2213 negativi su lastre di vetro di formato 10x15 cm e 13x18 cm. Su alcuni esemplari è presente l'indicazione del luogo della ripresa, applicata direttamente sul supporto primario mediante l’uso di un nastro adesivo trasparente.
Allegati ai negativi su lastra, in alcuni casi, si trovano anche provini a contatto; numerati e classificati. Evidenziano un livello di dettaglio e di definizione molto alto. Su di essi sono presenti appunti, manoscritti o dattiloscritti, perlopiù su strisce di carta bianca incollate al positivo.
Fanno parte del fondo anche diversi esempi di cartoline vera fotografia (quindi non prodotti realizzati da stampa fotomeccanica ma originati da stampa diretta da negativo) che riportano sul retro un timbro con le annotazioni finali sul soggetto e le indicazioni di stampa e ritocco (particolari da omettere o da aggiungere, nuvole, persone, pali, da cancellare o da aggiungere mediante fotoritocco manuale, mascherature). Presente, il visto definitivo, mediante timbro, con l'ordine di stampa finale.
A completamento del materiale fotografico presente nel fondo si rilevano anche alcune stampe positive la cui consistenza non è, allo stato attuale, quantificata