Noi usiamo i cookies
Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Le informazioni raccolte attraverso i cookies di tracciamento e performance non identificano alcun visitatore individuale. Se vuoi aiutarci a garantire un servizio migliore premi il pulsante [Accetta], altrimenti scegli [Rifiuta]. Per maggiori informazioni leggi l'informativa estesa sull'uso dei cookie.
Ambone semicircolare parzialmente ricomponibile da tre frammenti. Decorazione ripartita su due registri, con riquadri incorniciati alle estremità e separati al centro da fascette che recano motivi diversi: incisioni ad archetti alternati, matasse semplici a tre capi, tralci vitinei. Nei riquadri compaiono: ruote monogrammatiche a tre capi semplici o a girello (I e III frammento); reticolo a linee parallele (II e III frammento); pavoni tra palmette e racemi (I e II frammento)
Lo schema decorativo generale richiamana da vicino i rilievi tardoantichi e paleocristiani, ma con un arricchimento di elementi geometrizzanti e decorativismi tipici dell'arte bizantina (TAGLIAFERRI 1981, p. 355). L'ambone si inquadra nel periodo dei patriarchi Giovanni Iuniore ("l'usurpatore", 806-810, ) e Fortunato (803-826), senza la possibilità di poterne attribuire la committenza con certezza all'uno o all'altro: mentre alle tendenze politiche filo-bizantine del primo si addice lo stile dell'opera, il secondo fu promotore di varie ristrutturazione all'interno di Sant'Eufemia. L'ambone dovette restare in uso nel presbiterio della chiesa fino al 1871, quando probabilmente fu smembrato in concomitanza con la demolizione della pergula. In una ricostruzione grafica ideale di E. Nordio (1889) tratta da antichi disegni, l'ambone appare collocato sulla destra, di fronte all'attuale pulpito trecentesco (CAPRIN 1890, pp. 226-227)
Tagliaferri A., Corpus della scultura altomedievale. X. Le diocesi di Aquileia e Grado, Spoleto 1981
Gaberscek C., La scultura dell'alto medioevo a Grado, in Antichità Alto Adriatiche, Udine 1980, XVII/2
Caprin G., Lagune di Grado, Trieste 1890