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Arco di ciborio parzialmente ricomposto. Sul coronamento si svolge un motivo a cani correnti opposti e, al di sotto, una scacchiera rilevata. La cornice dell'arco reca una matassa a tre capi con fori intervallari, con capi di dimensioni differenti; l'archivolto è sottolineato da una cornice con treccia a tre nastri di tre capi ciascuno, mentre negli angoli dell'arco insistono due ramoscelli con foglie d'edera cuoriformi
L'arco apparteneva a un ciborio rettangolare d'altare, del quale si conservano altre parti, relative alle quattro facce (vd. scheda 2601). Attribuibile al patriarca Fortunato (803-806 e 810-826) ovvero al coevo patriarca "usurpatore" Giovanni (806-810).
Scultura Friuli, La scultura nel Friuli-Venezia Giulia. I. Dall'epoca romana al gotico, Pordenone 1983
Tagliaferri A., Corpus della scultura altomedievale. X. Le diocesi di Aquileia e Grado, Spoleto 1981
Tavano S., Grado. Guida storica e artistica, Udine 1976