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Bottiglia monoansata, a corpo cilindrico. Orlo esoverso, sagomato e ripiegato, a doppio gradino, collo allargato alla base, spalla sagomata, corpo cilindrico, con parete bombata al centro, fondo incavato, ansa ad angolo retto. Sulla parete, decorazione a mola eseguita a freddo, composta da riquadri verticali con all'interno losanghe alternate a cerchi inserite in campi rettangolari. Vetro verde tendenzialmente opaco, molto spesso
Si tratta di uno scarto di lavorazione. La bottiglia doveva contenere 2.50 litri ca., una misura vicina a 5 sextarii romani (2.64 l). Forma e dimensioni sono standardizzate e trovano riscontri nell'Italia settentrionale e nell'agro aquileiese. La forma è databile tra la fine del III sec. d.C. e il IV d.C. ma, per la decorazione, l'esemplare di Sevegliano appare molto vicino a un frammento da Tokod, della metà del IV secolo
Sevegliano romana, Sevegliano romana crocevia commerciale dai Celti ai Longobardi. Cataloghi e monografie archeologiche dei Civici Musei di Udine-10, Trieste 2008, 10
Buora M., Vetri Antichi del Museo Archeologico di Udine. I vetri di Aquileia della collezione di Toppo e materiali da altre collezioni e da scavi recenti., Trieste 2004
Mandruzzato L./ Marcante A., Vetri antichi del Museo Archeologico Nazionale di Aquileia. Il vasellame da mensa., Trieste 2005