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Efebo con cagnolino: figura stante cava su basetta, velata e avvolta in un mantello che lascia scoperti il busto e, parzialmente, i capelli e il braccio destro; gamba sinistra portante e destra flessa; braccia piegate con mani portate ai fianchi; mantello liscio, movimentato da due pieghe curvilinee all'altezza dell'inguine; corpo snello con scarsi dettagli anatomici; testa con volto tondeggiante, incorniciato da una massa rigonfia di capelli che scendono poco sotto le orecchie e sono movimentati sul davanti da una fila grossi riccioli globulari (o corona?); i dettagli del volto sono indistinti, ad eccezione delle cavità oculari e del grosso naso; sul lato sinistro della figura, un cagnolino si solleva sulle zampe posteriori appoggiandosi sulla gamba del personaggio. Interno cavo. Argilla colore 5YR 6/6; metà anteriore a matrice stanca; metà posteriore plasmata a mano
In età ellenistica, in tutto il mondo greco, e in particolare a Taranto, sono diffusissime le raffigurazioni di bambini e fanciulli, ritratti nelle pose più svariate. Nelle tombe tarantine, le statuette di bambini e di eroti sono frequenti nei corredi infantili maschili, ma non mancano esempi anche nelle stipi votive.
Rubinich M., Ceramica e coroplastica della Magna Grecia nella collezione de Brandis, Trieste 2006