fronte: hic iacet Restutus peleger in pace fidelis; / ex Africa venit ut istam urbe videret. / hec invisa tellus istum voluit corpus habe= / re. hic quo natus fuerat optans erat illo / reverti; id magis crudelius ut nullum suo= / rumque videret. invenerat satis amplius / quam suos ipse parentes. nec iam erat exter, si= / cut provenit, ut esset ab ipsis. sed quo fata vocant / nullus resistere possit. huic sodalicium Floren= / sium contra votum fecerunt
Lastra parallelepipeda in marmo con iscrizione.
Traduzione: "Qui giace in pace, il forestiero Restutus, battezzato. Era venuto dall’Africa per vedere questa città. Ma questa terra malaugurata volle avere il suo corpo. Da qui egli desiderava tornare là dove era nato; ciò tanto più fu crudele, in quanto non potè rivedere nessuno dei suoi. Qui però aveva trovato molto di più che non i suoi propri genitori. Ormai non era più forestiero come era venuto, così da essere considerato come uno di loro. Ma là dove il destino chiama nessuno può rifiutarsi (di andare). Il sodalizio dei Florenses gli fece (ciò) contro quanto si augurava". Si tratta di un epitaffio posto per il forestiero (peleger) Restutus, giunto dall’Africa per visitare Aquileia. Qui morì, senza poter più rivedere la patria e i familiari. Nell'epigrafe si sottolinea l'accoglienza che venne data a questo straniero cristiano (fidelis). Il sodalizio dei Florenses (non meglio identificabile) provvide alla sua sepoltura. Il testo dell'iscrizione è scritto in metrica e i singoli versi metrici sono divisi da un punto (tranne i vv. 1 e 8). Alcune lettere sono in legamento, altre di forma corsiva. Il ductus è regolare ma le lettere non sono tutte della stessa altezza. La lastra, che presenta un incavo quadrato quasi al centro della lastra, è di riutilizzo. Da notare: alla prima riga "Restutus" sta per "Restitutus"; alla seconda riga "venit" è usato al posto di "venerat" e "urbe" sta per "urbem"; alla terza riga "hec" sta per "haec" e "istum" per "istud"; alla quarte riga "hic" starebbe per "hinc; "quo" sta per "ubi" e "illo" per "illuc"; alla quinta riga "suorumque" al posto di suorum per ragioni metriche; alle righe 9-10 alcuni leggono "sodalicii Meiorensium" ma sembra preferibile la lettura "sodalicium Florensium".
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