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fronte: d(is) m(anibus) / innocenti Urse que / vixsit annos p(lus) m(inus) XV. / mater sua doliens / contra votum / posuit VI k(alendas) a= / gustas
Lastra in marmo con iscrizione.
Traduzione: "Agli dei mani. Alla innocente Ursa, che visse più o meno quindici anni. La madre, addolorata, pose sei giorni prima delle calende di agosto (27 luglio) contro quanto si augurava". Si tratta di un epitaffio dedicato dalla madre alla figlia Ursa, morta a circa quindici anni. Interessante è la presenza della sigla pagana d(is) m(anibus) su un'epigrafe chiaramente dedicata ad un individuo di fede cristiana, vista la presenza del cristogramma inciso tra la D e la M. Queste due lettere evidentemente non avevano più il significato originario e stavano dunque probabilmente ad indicare semplicemente un sepolcro, posto sotto la legge romana. Il ductus delle lettere è regolare. Da notare: alla seconda riga "que" sta per "quae"; alla terza riga "vixsit" sta per "vixit"; alla quarta riga "doliens" è al posto di "dolens"; alle righe 6-7 "agustas" è al posto di "augustas".
Vergone G., Le epigrafi lapidarie del Museo Paleocristiano di Monastero (Aquileia), Trieste 2007
Brusin J.B., Inscriptiones Aquileiae, Udine 1991-1993, 3
Forlati Tamaro B., Epigrafi cristiane sepolcrali con graffiti di Aquileia, in Archeologia Classica, 1973-1974, 25-26
Forlati Tamaro B./ Bertacchi L., Aquileia. Il Museo Paleocristiano, Padova 1962