fronte: [b(onae)] m(emoriae). / [petivit Pas]centiu[s] domum ante= / qu[am] conplevit aetatem innocent= / is. in requie caesquent sepulcro loco. / Cerboniae coniugi dulcissime, / quae, nec tantu.m divitias frunita, / conplevit lucem aeternam, que vixit / ann(os) XXXV, m(enses) V, [d(ies)] XII, et filio innoce= / ntissimo Pasc[en]t.io, qui vixit ann(os) / III, m(enses) V, d(ies) VII; et doliens VIRginius eius Fugantius / contra votum posuit. depos[ita] in pace fidelis die pri(die) kal(endas) mai(as)
Lastra centinata in marmo con iscrizione.
Traduzione: "Alla buona memoria. Pascentius [ha raggiunto] la sua casa prima di aver compiuto l’età dell’innocenza. Riposano in pace in questo sepolcro. Alla dolcissima moglie Cerbonia, che ha conseguito la luce eterna senza essersi abbandonata alle ricchezze e che visse trentacinque anni, cinque mesi, dodici giorni, nonché all’innocentissimo figlio Pascentius, che visse tre anni, cinque mesi, sette giorni; il marito Fugantius addolorato, contro ogni suo desiderio, pose. Sepolta in pace da battezzata il giorno prima delle calende di maggio (30 aprile)". Si tratta di un epitaffio dedicato dal marito Fugantius alla moglie Cerbonia, morta a trentacinque anni, e al figlioletto Pascentius, vissuto solo tre anni. La lastra, centinata, poteva forse fungere da mensa funeraria; nella figura di orante sarebbe da riconoscervi Cerbonia mentre nell’agnello il figlioletto Pascentius. Il ductus delle lettere è regolare. Da notare: alla terza riga "conplevit" sta per "complevit"; alle righe 3-4 probabilmente "innocentis" sta per "innocentiae"; nella quarta riga "caesquent" sta per "quiescunt"; nella quinta riga "Cerboniae" sta per "Cervoniae", "dulcissime" sta per "dulcissimae"; nella decima riga "doliens" sta per "dolens".
Vergone G., Le epigrafi lapidarie del Museo Paleocristiano di Monastero (Aquileia), Trieste 2007
Brusin J.B., Inscriptiones Aquileiae, Udine 1991-1993, 3
Forlati Tamaro B./ Bertacchi L., Aquileia. Il Museo Paleocristiano, Padova 1962