fronte: Aurelia Nigela / Urso benemereti / conpari posuit, / q(ui) vi(xit) an(nos) me(cum) V. / sucipe innocete / filiun tun Ursicinu, / q(ui) vi(xit) an(nos) IIII, me(nsem) I. / ispiritus berter / in bonum
Lastra parallelepipeda in marmo con iscrizione.
Traduzione: "Aurelia Nigela pose al benemerito marito Ursus; egli visse con me cinque anni. Accogli il tuo figlio innocente Ursicinus, che visse quattro anni ed un mese. Il vostro spirito viva nella beatitudine". Si tratta di un epitaffio posto dalla moglie Aurelia Nigela al marito Ursus, morto dopo cinque anni di matrimonio. A lui va pure la preghiera di accogliere il loro figlio Ursicinus, morto a quattro anni. Il ductus delle lettere è regolare. Da notare: le foglioline d'edera nella prima e nella quarta riga. E, inoltre, nella seconda riga "benemereti" sta per "benemerenti"; nella terza riga "conpari" sta per "compari"; nella quarta riga è possibile la lettura: "q(ui) vi(xit) an(nos) me(nses) V"; nella quinta riga "innocete" sta per "innocentem"; nella sesta riga "filiun tun" sta per "filium tuum" e "Ursicinu" sta per "Ursicinum"; all'ottava riga vester è stato erroneamente scritto dal lapicida "vester"; alla nona riga il lapicida ha erroneamente scritto "ponum" al posto di bonum.
Vergone G., Le epigrafi lapidarie del Museo Paleocristiano di Monastero (Aquileia), Trieste 2007
Brusin J.B., Inscriptiones Aquileiae, Udine 1991-1993, 3
Forlati Tamaro B., Epigrafi cristiane sepolcrali con graffiti di Aquileia, in Archeologia Classica, 1973-1974, 25-26
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