fronte: Victorinus et viigina / sua Verissima annos / VIIII et mensis X. / posita est Verissima / Verissimus cum / filios suos. / vixsit Vessima / anns XXII, m(enses) IV, [- - -].
Lastra in marmo con iscrizione.
Traduzione: "Victorinus e sua moglie Verissima (furono sposati) per nove anni e dieci mesi. Verissima è stata posta con suo figlio Verissimus. Verissima visse ventidue anni, quattro mesi, [- - -]". Si tratta di un epitaffio posto dal marito Victorinus alla moglie Verissima, morta a ventidue anni dopo nove anni di matrimonio. L'epitaffio sarebbe dedicato anche al figlio Verissimus. Secondo un'altra interpretazione Verissimus sarebbe il dedicante assieme ai suoi figli (in questo caso cum filios suos starebbe al posto di cum filiis suis). Da notare: alla prima riga le T di Victorinus e di et sono incise come una I; "virginia" è stato erroneamente scritto "viigina"; alla terza riga "mensis" sta per "menses"; alla quarta riga la T di "posita" è incisa come una I; alla quinta riga l’ultima S di "Verissimus" è incisa al rovescio; alla settima riga "vixsit" sta per "vixit" e la T finale è incisa come una I; al posto di "Verissima" è stato erroneamente scritto "Vessima" per errore del lapicida; all'ottava riga "anns" è stato scritto erroneamente dal lapicida al posto di "annos"; una croce è al posto della seconda X del numerale venti. Alla fine del testo è visibile un segno incomprensibile. Il ductus delle lettere è irregolare.
Vergone G., Le epigrafi lapidarie del Museo Paleocristiano di Monastero (Aquileia), Trieste 2007
Brusin J.B., Inscriptiones Aquileiae, Udine 1991-1993, 3
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