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Erma bifronte composta da un volto senile barbato su un lato e da un viso imberbe sull'altro lato.
L'uso di ritrarre in una doppia erma un volto giovanile contrapposto a uno senile è antico e deriva dalla sostituzione di una delle due teste barbate di Hermes con una testa imberbe. Nel nostro caso la mancanza di dettagli e di tratti distintivi caratterizzanti non consente di individuare con certezza i soggetti. Va ricordato che in età romana il tipo barbato è adottato soprattutto per la rappresentazione, oltre che di Hermes, di Dioniso e di divinità minori legate alla sua cerchia; particolarmente calzante per l'esemplare in questione è il confronto con un'erma di Fauno del Museo Civico di Padova. Anche la documentazione d'archivio del pezzo riporta la scultura a un soggetto faunesco. Oltre che sui confronti la proposta di datazione si basa sull'ampio impiego del trapano nell'esecuzione delle capigliature.
Tagliaferri A./ Brozzi M., Udine e il suo territorio dalle origini alla caduta del dominio longobardo, in Memorie Storiche Forogiuliesi, 1964, XLV
Valentinis G., La chiesa di Santa Maria del Castello di Udine, in Memorie Storiche Forogiuliesi, 1930, XXVI
Ghedini F., Sculture greche e romane del Museo Civico di Padova (Collezioni e musei archeologici del Veneto), Roma 1980