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fronte: - - - - - - / [- - - vixit annos - - -], men(ses) III, / [d(ies) - - -], q.ue iacet cum fra= / [tre s]uo Ursulo et deposi= / [ta est n]on(is) decenb(ribus), d(omino) n(ostro) Hono= / [ri]o Aug(usto) VI; Benignus et Ho= / [nor]ata parent(es) contra / [vo]tum fecerunt
Lastra parallelepipeda in marmo con iscrizione.
Traduzione: "[- - - visse anni - - -], tre mesi, [- - -] giorni, colei che giace con suo fratello Ursulus ed è morta le none di dicembre (5 dicembre) sotto il VI consolato del nostro signore Onorio Augusto (404). I genitori Benignus e Ho[nor]ata fecero contrariamente a quanto si auguravano". Si tratta di un epitaffio dedicato dai genitori Benignus e Honorata ai loro figli. Il testo è molto frammentario e, pertanto, sono noti solo il nome del figlio maschio (Ursulus), mentre della figlia sappiamo solo che morì durante il VI consolato di Onorio Augusto (404). Alla fine dell’epitaffio è inciso un piccolo ramoscello di palma. Il ductus è irregolare; le parole sono talora divise da un segno di interpunzione. Da notare: alla seconda riga "que" al posto di "quae" e alla quarta "decenbribus" per "decembribus".
Vergone G., Le epigrafi lapidarie del Museo Paleocristiano di Monastero (Aquileia), Trieste 2007
Brusin J.B., Inscriptiones Aquileiae, Udine 1991-1993, 3
Brusin G., Nuove epigrafi cristiane di Aquileia, in Rivista di Archeologia Cristiana, 1967, 43