Ciotola graffita e invetriata del tipo "spirale-cerchio", con piede ad anello, vetrina giallo-bruna. Piede ad anello e fondo umbonato. Il cavetto è decorato con il motivo che dà il nome alla tipologia, un grossolano segno graffito, tracciato a punta larga sulla forma in movimento sul tornio. Argilla depurata di colore rosso-bruno.
Nei primi anni Ottanta del secolo scorso, il ritrovamento di ceramica bizantina nella laguna veneta, indusse Lazzarini e Canal a individuare le prime produzioni graffite veneziane, le cui caratteristiche mostravano una stretta ascendenza con le produzioni di Corinto, Costantinopoli e Salonicco tra XII e XIII secolo. Tra le tipologie individuate, si annovera quella della “spirale-cerchio”, a imitazione della “Zeuxippus Ware” classe I B/C del Megaw, caratterizzata da un disegno tracciato a punta larga sul cavetto. La somiglianza del disegno e del rivestimento è tale che in alcuni casi rende difficile l’attribuzione a produzione bizantina o locale. La "spirale-cerchio" è stata datata da Lorenzo Lazzarini ante 1319, in ragione del rinvenimento effettuato presso la Scuola Vecchia della Misericordia, in un terreno bonificato a quella data con materiali solidi di riporto. La produzione veneziana è attestata anche da scarti di lavorazione rinvenuti a Fusina e a Malamocco (Saccardo 1993).
Brancati C., I boccali della Motta, in Progetto castello della Motta di Savorgnano, Firenze 2003
Museo archeologico, Museo archeologico medievale di Attimis e i castelli del territorio, Basaldella di Campoformido (UD) 2000
Saccardo F., Contributo alla conoscenza della ceramica invetriata veneziana "tipo Santa Croce”, XIII secolo, in Atti del I Congresso Nazionale di Archeologia Medievale (Pisa 1997), Firenze 1997
Saccardo F., Contesti medievali nella Laguna e prime produzioni graffite veneziane, in La ceramica nel mondo bizantino tra XI e XV secolo e i suoi rapporti con l'Italia, Firenze 1993