fronte: [P(ublio) Cominio P(ubli) f(ilio) Cl(audia) Clementi,] / [praef(ecto) classium praet(oriarum) Misenens]is et Ravennat[is,] / [praeposi]to a cens(ibus), proc(uratori) / [Aug(usti) XX her(editatium)], proc(uratori) Aug(usti) prov(inciae) / [Lusitania]e, proc(uratori) Aug(usti) prov(inciae) / [Daciae Apu]lens(is), subpraef(ecto) / [annonae, pr]oc(uratori) Aug(usti) ad famil(iam) / [gladiator(iam)] Tra(n)spad(anam), proc(uratori) / [Aug(usti) XX her(editatum) per] Hispan(iam) citer(iorem), / [omnib(us) eq]uestrib(us) militiis / [funto, p]ontif(ici) patron(o) / [colon(iarum)] Concord(iensium), Aqu(ileiensium), / [Parmens]ium, Venafran(orum), / [Des]ticia T(iti) f(ilia) / [Ploti]na cl(arissima) f(emina)
Base di statua in marmo, molto deformata a causa del reimpiego come modiglione. Il quarto superiore è stato asportato di recente (è ancora visibile nella foto edita in Brusin, Inscr. Aquil., n. 487). Danneggiata ai margini superiore e inferiore della faccia anteriore; la cornice laterale è asportata; quanto resta della parte superiore è scalpellato grezzamente; nella parte superiore era praticato un grosso foro quadrangolare. La porzione inferiore del fianco destro è scalpellata per il reimpiego, ma si vedono ancora tracce di un cymatium inversum, di cui si conservano resti anche ai margini superiore e inferiore. Il fianco sinistro è scalpellato nella parte inferiore, mentre in quella superiore rimangono tracce di un cymatium inversum. La faccia posteriore è scalpellata nella parte inferiore, mentre in quella superiore, corrosa dagli agenti atmosferici, si vedono i resti delle foglie d’acanto di un modiglione corinzio. Lo specchio epigrafico era in origine ribassato, levigato e delimit
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