INFRASTRUTTURA IDRICA, periodo romano, età romana

Oggetto
INFRASTRUTTURA IDRICA - acquedotto
Localizzazione
San Dorligo della Valle (TS) Bagnoli Della Rosandra/boljunec
Cronologia
età romana
Ambito Culturale
periodo romano
Codice scheda
SI_1043

L'acquedotto destinato al rifornimento idrico di Tergeste si è preservato in molti suoi tratti nell'area della Val Rosandra, ambito a forte valenza naturalistica, dove captava le acque dalla fonte Oppia. Menzionato per la prima volta da G.B. Francol nel 1689, venne considerato da Ireneo della Croce ed esaminato in maniera sistematica da Pietro Nobile, che rilevò ben 46 sezioni. Gli studi più approfonditi si devono a Fiorello de Farolfi (1975-1976), che restituì il tracciato fino a Trieste per uno sviluppo complessivo di circa 17 chilometri. Numerosi sono i segmenti del manufatto rilevati nel corso del tempo, in particolare nel tratto iniziale della Val Rosandra, dove correva lungo la sponda sinistra del Torrente omonimo. L'infrastruttura si conserva a partire da circa 70 metri a sud della fonte: essa è realizzata in muratura di pietrame legato con malta, con canale (specus) rivestito al suo interno da malta idraulica e copertura a volta. In corrispondenza di Bagnoli Superiore oltrepassava il corso d'acqua per poi procedere lungo la sponda destra del torrente fino a Bagnoli della Rosandra (questo tratto non più visibile). Il suo percorso è stato identificato in più punti della frazione (cfr. , anche in tempi recentissimi in occasione della costruzione di una struttura ricettiva lungo il lato ovest della piazza. Da qui si spostava verso occidente per poi correre lungo il versante orientale del Monte Usello: un segmento lungo quasi 500 metri venne distrutto in occasione della costruzione dell'allora Grandi Motori (SI 1137). Un altro tratto, oggi valorizzato, è stato scoperto nel 1976 a Borgo San Sergio (Antiquarium di via Donaggio 17: SI 1180).

L'entroterra gravitante lungo il Torrente Rosandra rappresenta un caso significativo per lo studio delle interrelazioni tra uomo e ambiente nell'antichità e l'elemento chiave in questo senso è costituito dall'acquedotto realizzato per il rifornimento idrico di Tergeste. Il manufatto canalizzava le acque del corso d'acqua (Fonte Oppia) e nel suo percorso doveva accogliere apporti dalle numerosi sorgenti esistenti nell'area di San Dorligo della Valle. Non sussistono dati certi sulla datazione dell'infrastruttura.

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BIBLIOGRAFIA

Auriemma R./ Degrassi V./ Donat P./ Gaddi D./ Mauro S./ Oriolo F./ Riccobono D., Terre di mare: paesaggi costieri dal Timavo alla penisola muggesana, in Terre di mare. L'archeologia dei paesaggi costieri e le variazioni climatiche, Atti del Convegno Internazionale di Studi (Trieste, 8-10 novembre 2007), Trieste - Pirano 2008

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De Farolfi F., Gli acquedotti romani di Trieste, con particolare riguardo all'acquedotto di Bagnoli, in Atti e Memorie della Società Istriana di Archeologia e Storia Patria, 1965, XIII

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