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Nel corso del 1902 in via Bramante, all'altezza di Scala Besenghi (oggi scala Joyce), fu portato alla luce un tratto di acquedotto, costruito in pietra. Il segmento evidenziato era lungo 10,65 metri ed era a sezione quadrata compreso tra due muri, uno dei quali conservato in elevato fino a 1 m.
A. Puschi ipotizza l'appartenenza del canale a un ramo secondario dell'acquedotto di Bagnoli della Rosandra (cfr. SI 1043, 1111, 1137, 1180-1182).
Ventura P., Tergeste romana: elementi per la forma urbis, in Archeografo Triestino, Trieste 1996, s. 4, LVI
Puschi A., Antichità scoperte a Trieste e nei suoi dintorni, in Archeografo Triestino, 1903, XXIX (III s., I)