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La chiesa di San Rocco insiste sul sito della pieve di Santa Maria di Calaresio, nominata per la prima volta in un documento del 1186, ma le cui origini potrebbero essere più antiche. Fino a questo momento non è stato possibile verificare archeologicamente tale ipotesi. In occasione dell'ampliamento del cimitero nell'area a sud della chiesa fu rinvenuto un frammento di colonna scanalata. Da altre notizie del 1884, desunte dal Bertolini, si apprende che, in una zona non individuabile con certezza, ma localizzabile forse in prossimità della chiesa, sono stati rinvenuti nei pressi di una strada romana lastricata numerosi materiali anch'essi di epoca romana, tra cui un'ara con dedica al Timavo, monete e frammenti di colonne. Dalla stessa zona sono noti altri materiali di età repubblicana raccolti in ricognizione di superficie dopo aratura.
La presenza dell'ara con dedica al Timavo e i frammenti di colonna di età repubblicana possono essere indizio di un tempio o di sacello situato nella zona dove successivamente sorse la Pieve di Santa Maria di Calaresio. Quest'ultima è considerata, in base alla sua intitolazione, come la pieve matrice delle chiese montane del Concordiese; è stats ipotizzata, pur in assenza di dati archeologici, una sua origine nel V secolo, epoca della prima evangelizzazione della zona montana.
Museo Archeologico Montereale Valcellina, Museo Archeologico Montereale Valcellina, Montereale Valcellina 2011
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