Il libretto è una piccola guida di Trieste e dei suoi dintorni in lingua tedesca pubblicata nel 1852 dalla III sezione letterario-artistica del Lloyd Austriaco. La III sezione venne costituita formalmente nel 1849, ma già a partire dal 30 gennaio 1835 il Lloyd aveva fatto il suo ingresso nel mondo dell'editoria e in particolare in quello della stampa periodica, pubblicando il primo numero del Giornale del Lloyd Austriaco. Il giornale fu stampato fino al 1838 da Gasparo Weis, e in seguito da Giovanni Marenigh, ma nel 1842 la Società ottenne la licenza governativa per l'installazione di una tipografia, attrezzata con torchi in ferro e una macchina piana. La nuova azienda cercò subito uno sbocco in direzione editoriale: oltre a stampare il Giornale del Lloyd (fuso dal 1851 con l'Osservatore Triestino), e altri periodici di carattere tecnico commerciale sia in lingua italiana che in lingua tedesca, nonchè l'Osservatore Triestino, la cui gestione fu strappata nel 1843 al tipografo Weis, la sezione iniziò una vera e propria attività editoriale pubblicando opere di un certo impegno in campo artistico - letterario. L'impianto tipografico installato permetteva però la stampa del solo testo, e al massimo qualche illustrazione silografica, perciò per le tavole da inserire nelle pubblicazioni di pregio il Lloyd doveva appoggiarsi a litografie esterne: è il caso dell'edizione delle Memorie d'un viaggio pittoresco nel Litorale austriaco, pubblicate nel 1842, per cui si ricorse alla Litografia di Carlo Kunz. Fu proprio nel 1849 che per sopperire a tale carenza nel campo delle illustrazioni si installò nello stabilimento un nuovo impianto per la stampa di incisioni in acciaio, facendo arrivare i macchinari da Stoccarda. Il nuovo reparto calcografico era stato previsto dalla neo costituita III sezione letterario-artistica, fondata appunto nel 1849. All'inizio della sua attività la III sezione assunse la tipografia di Ignazio Papsch, entrato al Lloyd nel 1839 per la direzione dell'Ufficio del Giornale, che divenne una delle figure cardini della III sezione, la quale in pochi anni si trasformò in un grande stabilimento tipografico artistico-editoriale, che nel 1855 contava 200 occupati, 8 torchi meccanici e vari a mano e 20 torchi per le incisioni in acciaio. Così per cura del letterato Antonio Racheli si pubblicò la Biblioteca dei classici italiani, che annoverava le opere di Ariosto, di Benedetto Varchi, del Vasari, del Metastasio e le croniche del Villani. Inoltre dal 1851 al 1862 si stamparono in dispense le Letture di famiglia, giustamente considerate una delle prime grandi riviste italiane illustrate, ricca di immagini incise in rame e acciaio. Si stamparono guide, album di vedute del Danubio, della strada ferrata di Vienna ecc. Nel 1852, quando si pubblicò Triest und seine Umgebungen lavoravano per la III sezione ben 5 incisori: essi incisero sette vedute di Trieste da inserire nel libretto, tutte caratterizzate da un nitore di segno tipico di questo tipo di stampe: Trieste Place de la Bourse; Trieste Place grande; Trieste Le Theatre grande; Trieste. Palais Carciotti et Hotel National. Trieste Le Pont rouge; Trieste St. Giusto (cfr. schede S 4090, 4092-4094, 4116-4117, 4121). Il Farolfi (1994, nn. 767-769) cita solo 3 stampe e cioè Le Theatre grande, Palais Carciotti et Hotel National e Place grande come presenti nella guida, mentre per lui (nn. 244-246) le stampe con St. Giusto, Place de la Bourse, Le Pont rouge compaiono per la prima volta in Trieste alla solenne apertura della strada ferrata, edito a Trieste da Coen nel 1857, e un anno dopo quelle con Place de la Bourse e Le Pont rouge nella guida Tre giorni a Trieste pubblicata dal Lloyd Austriaco, accanto alla stampa con Trieste (Farolfi n. 383/1). Invece tutte e sette le acquaforti furono eseguite per adornare la guida Triest und seine Umgebungen del 1852, e alcune di loro furono riusate poi per essere inserite nelle citate pubblicazioni del 1857 e del 1858. Delle sette stampe la Biblioteca civica di Trieste conserva anche gli esemplari sciolti, tutti acquerellati a mano: Trieste (St. R.P. 1-21); Place de la Bourse. Trieste (St. R.P. 1-23); Place grande. Trieste (St. R.P. 1-25); Le Theatre grande. Trieste (St. R.P. 1-24); Palais Carciotti et Hotel National. Trieste (St. R.P. 1-26); Le Pont rouge. Trieste (St. R.P. 1-27); St. Giusto (St. R.P. 1-28).
De Farolfi F., Catalogo delle stampe triestine dal XVII al XIX secolo, Trieste 1994
Favetta B. M./ Froglia M., Immagini di Trieste nelle stampe del Lloyd, in Trieste nelle stampe del Lloyd, Trieste 1986
Favetta B. M., La Trieste del 1858 nella guida del Lloyd, in Trieste nelle stampe del Lloyd, Trieste 1986