in basso a sinistra sotto il campo figurato: Pordonon pinxit
in basso a destra sotto il campo figurato: I Troyen sculpsit
in basso al centro sotto il campo figurato: 10 Alta 17 Lata.
a destra sotto il campo figurato: 110
in basso a sinistra: 289
Furlan espunge il dipinto dal catalogo del Pordenone, e si limita a rilevarne la tradizionale attribuzione (Furlan, 1988, pp. 335-336); la studiosa ritiene che la stampa possa appartenere a una edizione successiva dell'opera del Teniers, poiché nella tavola inserita nella prima non era presente la numerazione progressiva. In effetti nell'edizione del 1660 tutte le stampe riportano il numero progressivo in basso a destra, eccetto quelle a tutta pagina, che, nella rifilatura dei margini, hanno perso l'indicazione del numero progressivo. Del resto la stampa in oggetto non mostra al centro segni che ne facciano supporre la rilegatura in volume, dunque si tratta di un foglio venduto sciolto e non rilegato. Gli incisori che parteciparono all'opera sono: Coenrad Waumans, Jan van Troyen, Lucas Vorsterman junior, Lucas Vorsterman, Franciscus van der Steen, Jan Popels, Jan van Ossenbeeck, Pieter van Lisebetten, Coenrads Lauwers, Theodor van Kessel, Nikolaus van Hoy, Remoldus Eynhoudts, Quirin Boel e D. Claessens.
Bettini S., Giovanni Antonio da Pordenone, in Emporium, 1939, XLV, 8