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in basso a destra: Sol Le Witt
in basso a sinistra: 69/150
retro, al centro: The 7 SANTINI BROTHERS/ 52/ MOVING-STORAGE-SHIPPING-PACKING
retro, in alto al centro: New York University/ Grey Art Gallery and Study Center/ NYU Arte Collection/ 100 Washington Square East, New York, N. Y. 1003/ PROJECT REBUILD/ 11 AUGUST - 27 AUGUST, 1976/ Sol Le Witt/ $ Color Horizontal, 1970
retro, in alto al centro: SOL LEWITT/ 4 COLOR HORIZONTAL/ 1970, silkscreen 69/150/ 18 x 40"
retro, a sinistra al centro: Sol LE WITT/ Orizzontale a 4 colori, 1970/ Serigrafia
Sol Lewitt, uno dei principali artisti della Minimal Art e dell’arte concettuale, prende da giovane lezioni di arte presso il Wadsworth Atheneum di Hartford e si laurea in Belle Arti all’Università di Siracusa nel 1949. LeWitt si trasferisce a New York nel 1953, frequenta la School of Visual Arts, e nel 1955 lavora come graphic designer nello studio di architettura di Ieoh Ming Pei. Qui comincia a sviluppare l’idea che l’arte è un concetto o un progetto per la creazione, e che il lavoro fisico potrebbe essere eseguito da una persona diversa l’artista. Getta per tanto le basi di quella che sarà l’arte concettuale, poi teorizzata in un suo articolo del 1967 “Paragraphs on Conceptual Art”. Lewitt teorizza la necessità di eleminare l’intervento autoriale dell’artista nella realizzazione dell’opera d’arte, la volontà di far ricorso a forme geometriche semplici reiterandole, al valore dell’idea dell’opera d’arte anche se non concretizzata materialmente. Nella serigrafia della collezione FRIAM il tema della modularità ripetuta è dato da quindici bande verticali realizzate da singole linee accostate le une alle altre con andamento differente. Questa suddivisione è caratterizzata da cromie diverse, mentre il tracciamento dei segni è di volta in volta orizzontale, diagonale, verticale. L’indagine è sulla linea che per l’artista è una sorta di “intelligenza artistica del disegno”, la quale di per sé non ha tanto un valore intrinseco quanto piuttosto elemento seriale per creare l’interezza della composizione. Tale proposta grafica fa parte di una serie alla quale stava lavorando Lewitt negli anni ’70 sulla scomposizione del quadrato, che poi ebbe esiti anche nei disegni murali e nella produzione scultorea.
Gransinigh V., Storie di collezioni e di un museo., in Casa Cavazzini - Le collezioni del Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Udine, Udine 2018
Gastaldon G., Sol LeWitt, in Casa Cavazzini - Le collezioni del Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Udine, Udine 2018
Gransinigh V., Casa Cavazzini. Guida al museo d'arte contemporanea, Udine 2017
Gransinigh V., La donazione FRIAM: arte e solidarietà internazionale nel Friuli del posterremoto, in Memorie. Arte, immagini e parole del terremoto in Friuli. Catalogo della mostra a cura di A. Azzollini e A. Giusa, Villa Manin di Passariano, Udine, 21 aprile-3 luglio 1916, Milano 2016
Brezigar I., Arte americana della collezione FRIAM, in Memorie. Arte, immagini e parole del terremoto in Friuli, Milano 2016
Belloni F., Friuli 1976: la collezione d'arte americana FRIAM, in Palinsesti. Sismologie Repertorio Intro/Extra Moenia. Catalogo della mostra cura di A. Del Puppo, San Vito al Tagliamento, 30 settembre-28 ottobre 2006, Ginevra-Milano 2006
Reale I., Galleria d'Arte Moderna di Udine. Guide Artistiche Electa, Milano 1997
Quargnal E./ Orlandini Volpi M., Arte americana contemporanea. Udine, Sala Ajace, 20 settembre - 16 novembre 1980, Udine 1980