Noi usiamo i cookies
Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Le informazioni raccolte attraverso i cookies di tracciamento e performance non identificano alcun visitatore individuale. Se vuoi aiutarci a garantire un servizio migliore premi il pulsante [Accetta], altrimenti scegli [Rifiuta]. Per maggiori informazioni leggi l'informativa estesa sull'uso dei cookie.
in basso a destra: George Segal
in basso a sinistra: A. P. X/ XIV
retro, in alto al sinistra: A M FIERING/ 317 E. 9 NYC 1003 212:533:0399
retro, a sinistra: The 7 SANTINI BROTHERS/ 75/ MOVING-STORAGE-SHIPPING-PACKING
retro, in alto al centro: New York University/ Grey Art Gallery and Study Center/ NYU Arte Collection/ 100 Washington Square East, New York, N. Y. 1003/ PROJECT REBUILD/ 11 AUGUST - 27 AUGUST, 1976/ George Segal/ Girl with Red shirt, 1976
retro, in basso a sinistra: GEORGE SEGAL/ Ragazza con camicia rossa, 1976/ Incisione, prova d'autore
George Segal dopo aver frequentato la Stuyvesant High School, il Pratt Institute, il Cooper Union, si laurea nel 1949 alla New York University. Dal 1960 si dedica completamente alla scultura, abbandonando definitivamente la pittura figurativa con la quale aveva esordito nel mondo dell'arte. Le sue opere inizialmente sono figure monocrome di gesso realizzate con garze impregnate e fatte seccare, a grandezza naturale che diventano caratteristiche della sua produzione. Dopo il 1971 comincia ad impiegare il colore ricercando una definizione iperrealista della realtà. Segal rappresenta nelle sue sculture gruppi complessi ma non casuali di figure umane colte nei momenti della vita quotidiana, alla fermata del bus, al bar, al parco, mentre fanno musica, fermate in attività banali e senza particolare significato. Il risultato, di grande effetto scenografico, trasmette un senso straniante e surreale di atmosfere apparentemente normali e quotidiane, in cui inserisce anche oggetti reali trovati sul luogo che finiscono per annullare e depersonificare l’essere umano alienato e anonimo. Nella produzione a stampa si avvicina alla Pop art come mezzo espressivo di denuncia della condizione umana nella società industriale. L’incisione della collezione FRIAM fa parte di una serie che l’artista realizza alla metà degli anni ’70 in cui sono rappresentati torsi di uomini e donne privati della loro identità. Queste figure, come nel caso udinese, indossano jeans divenuti anch’essi icona della società di massa.
Gransinigh V., Storie di collezioni e di un museo., in Casa Cavazzini - Le collezioni del Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Udine, Udine 2018
Gransinigh V., Casa Cavazzini. Guida al museo d'arte contemporanea, Udine 2017
Gransinigh V., La donazione FRIAM: arte e solidarietà internazionale nel Friuli del posterremoto, in Memorie. Arte, immagini e parole del terremoto in Friuli. Catalogo della mostra a cura di A. Azzollini e A. Giusa, Villa Manin di Passariano, Udine, 21 aprile-3 luglio 1916, Milano 2016
Brezigar I., Arte americana della collezione FRIAM, in Memorie. Arte, immagini e parole del terremoto in Friuli, Milano 2016
Gransinigh V., Stars & Stripes. Arte americana dagli anni Settanta, Udine 2013
Belloni F., Friuli 1976: la collezione d'arte americana FRIAM, in Palinsesti. Sismologie Repertorio Intro/Extra Moenia. Catalogo della mostra cura di A. Del Puppo, San Vito al Tagliamento, 30 settembre-28 ottobre 2006, Ginevra-Milano 2006
Reale I., Galleria d'Arte Moderna di Udine. Guide Artistiche Electa, Milano 1997
Quargnal E./ Orlandini Volpi M., Arte americana contemporanea. Udine, Sala Ajace, 20 settembre - 16 novembre 1980, Udine 1980