Meng Ramiro, XX

L'opera fa parte di una raccolta di xilografie contenute in una cartella: si tratta di 16 stampe di Ramiro Meng inerenti gli scavi del Teatro Romano di Trieste; serie descritta nella scheda S_124806, a cui si rimanda. “In questo periodo il lavoro degli uomini procedette senza sosta, sotto il Sole e sotto la pioggia, di notte con l'illuminazione di una "rete di lampade" […]. Poi fu tutto un immenso informe ammasso di detriti, una placata valanga di pietrame e calcinacci. E notte e giorno trepestìo d'operai, cigolìo di carrelli, ànsimo rabbioso di motori, [...]; una processione lenta, continua, inesorabile di traini e autocarri che entravano vuoti nel grande recinto e ne uscivano carichi del loro traboccante fardello di sassi e di fango." (Molajoli 1941). Il citato racconto di Bruno Molajoli, soprintendente ai lavori, richiama alla mente questa stampa di Meng, dove l’attenzione si incentra in particolare sui camion, nel rimorchio dei quali gli operai svuotano dall’alto, fragorosamente, le carriole. In primo piano sulla destra si vede un gruppetto di tre uomini che parlano tra loro, mentre in secondo piano si innalza il muro perimetrale del teatro e in alto si stagliano le case del borgo.