Noi usiamo i cookies
Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Le informazioni raccolte attraverso i cookies di tracciamento e performance non identificano alcun visitatore individuale. Se vuoi aiutarci a garantire un servizio migliore premi il pulsante [Accetta], altrimenti scegli [Rifiuta]. Per maggiori informazioni leggi l'informativa estesa sull'uso dei cookie.
in basso a sinistra: 5/20
in basso a sinistra: "Cimitero partigiano"
in basso a destra: L. Spacal - 1946
sul controfondo, su etichetta in alto: GRUPPO BIANCO E NERO / TORINO / XIII MOSTRA - 12-24 NOVEMBRE 1964 / GALLERIA "PIEMONTE ARTISTICO E CULTURALE" - VIA ROMA 260 - TORINO / LUIGI SPACAL / CIMITERO PARTIGIANO / XILOGRAFIA / L. 20. 000
sul controfondo, su etichetta in alto: Celebrazioni Ventennale della Resistenza / Mostra del Libro - Pittura / Bianco e Nero / I° Premio - Lire 50.000.- / PROPRIETÀ COMUNALE
Realizzata nel 1946, Cimitero partigiano è una xilografia emblematica dell’impegno civile e della memoria storica di Luigi Spacal, artista che ha vissuto in prima persona la lotta partigiana e l’oppressione del regime fascista. La tavola è una riflessione profonda sul sacrificio di coloro che hanno combattuto per la libertà e rappresenta una delle prime espressioni della sua ricerca stilistica, ancora fortemente ancorata alla figurazione, ma già orientata verso una sintesi totalizzante di carattere geometrico ed espressivo.
La scena è dominata dalla rappresentazione stilizzata e quasi astratta di un cimitero partigiano, con un’infinità di croci bianche, che si susseguono in prospettiva, scandendo lo spazio con un ritmo severo e solenne. Le croci si moltiplicano e si dispongono su diversi piani visivi; una tragedia che si impone con la sua sensazione di vastità e imponenza.
Accanto alle croci, si distinguono elementi architettonici essenziali, tra cui un muro che, con la sua diagonale netta, taglia l’opera. In alto a destra, un piccolo sole o luna sembra osservare silenziosamente il campo di croci.
L’opera mostra già l’inizio della sintesi formale dell'autore, che caratterizzerà la sua produzione successiva: l’uso della xilografia permette a Spacal di ottenere superfici nette e segni incisivi, creando una composizione che appare rigorosa, essenziale e profondamente espressiva. L’uso del bianco e nero accentua il dramma e la solennità della scena, creando forti contrasti tra luce e ombra, vita e morte, memoria e oblio.
Albanese M./ Sgarbi V., Spacal: l'opera grafica 1935-1986. Catalogo generale, Treviso 1986
Luigi Spacal Xilografie, Luigi Spacal 1907-2007. Xilografie dal 1937 al 1978, Trieste 2007
Marchiori G., Il Carso di Spacal, Padova 1975
Boris Pahor, Lojze Spacal, Boris Pahor - Lojze Spacal. Paesaggi nel Novecento, Isola 2011
Bianco nero, In bianco e nero. Opere scelte dalla Pinacoteca del Comune di Muggia, Udine 2007