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in basso a sinistra: "S. Stefano"
in basso a sinistra: acquatinta
in basso a sinistra: 6/30
in basso a destra: B. Movia
La composizione raffigura una veduta montana, ripresa dall’interno di una grotta, che definisce un’originale inquadratura ad arco, conferendo un senso di profondità spaziale e prospettica all’opera. Oltre l’apertura rocciosa in primo piano, si sviluppa un paesaggio collinare mosso e punteggiato di rocce affioranti, vegetazione arbustiva e dettagli naturalistici resi attraverso una fitta trama puntinata e fortemente contrastata. Sullo sfondo, al centro della composizione, sembrano emergere le sagome scure di un campanile e di una piccola struttura architettonica, identificabili con il profilo della chiesetta di Santo Stefano. L’intera scena è risolta con la tecnica dell’acquatinta, capace di creare sfumature delicate e ombreggiature diffuse che conferiscono all’insieme un’atmosfera evocativa, sospesa e contemplativa.
La tavola è pienamente rappresentativa della produzione grafica matura di Beatrice Movia, artista triestina apprezzata per la sensibilità con cui ha interpretato soggetti paesaggistici di area giuliana, caratterizzati da un’intensità introspettiva e meditativa. La scelta di una veduta incorniciata da una cavità naturale esalta la poetica del silenzio e della riflessione. La raffinata padronanza tecnica dell’acquatinta permette all’artista di ottenere effetti di luce morbidi e vibranti, ispirati da un gusto compositivo vicino alla grafica mitteleuropea. Questa stampa, in particolare, si distingue per l’equilibrio tra precisione analitica e suggestione atmosferica, caratteristiche che posizionano Movia tra le personalità più raffinate della grafica triestina del secondo Novecento. L'opera è coerente con il linguaggio artistico diffuso nel contesto giuliano-sloveno.