Verico Antonio, XIX

Oggetto
stampa di riproduzione
Soggetto
vedute e ritratti
Autore
Verico Antonio (1775/ 1846 ca.) - incisore
Scotti Francesco Emanuele (1756/ 1826) - incisore
Gozzini Vincenzo (notizie 1811-1828) - disegnatore
Editore
Ciardetti Jacopo e Luigi fratelli
Cronologia
1821
Materia e tecnica
acquaforte
Codice scheda
S_3710
Collocazione
Trieste (TS)
Biblioteca civica Attilio Hortis
Biblioteca civica A. Hortis. Museo petrarchesco piccolomineo

La serie di nove acquaforti decora i due volumi de "Le Rime del Petrarca. Con tavole in rame ed illustrazioni", edite a Firenze dalla Tipografia dei fratelli Jacopo e Luigi Ciardetti nel 1821 (Ley 2002). Rossetti aveva acquisito un esemplare dell'edizione dopo il 1822, poichè essa non è menzionata nel catalogo della raccolta petrarchesca piccolominea uscito nel 1822, ma solo in quello del 1834 (Rossetti 1834). Anche le nove stampe sciolte furono acquisite da Rossetti dopo il 1822, dato che anch'esse non sono citate nel catalogo del 1822; a ulteriore conferma di questo fatto due incisioni della serie (cfr. schede S 3826, 3838) presentano in basso a destra la numerazione rossettiana "N.° 116", e "N.° 117", mentre come è noto entro il 1822 Rossetti possedeva 90 esemplari dell'iconografia petrarchesca, tutti descritti nel summenzionato catalogo della collezione. Nell' "Inventario ed estimo della libreria relitta dal defunto Dr. Domenico de Rossetti", redatto alla morte di Rossetti dal libraio Giuseppe Schubart e dal disegnatore e incisore Giovanni Merlato, la serie è citata così: "883. Incisione a Bulino. La serie medesima per la edizione minore del Ciardetti in Firenze" (PETR. Ms I 76). L'edizione Ciardetti è una ristampa de "Le Rime del Petrarca", edizione pubblicata per opera e studio dell'ab. Antonio Marsand nel 1819-1820 a Padova, per la Tipografia del Seminario. Le 9 acquaforti dell'edizione Ciardetti copiano le 9 stampe presenti nell'edizione padovana del 1819-1820, di cui Rossetti aveva raccolto ben 33 esemplari tra disegni preparatori, incisioni a solo contorno, avantilettera, prime prove di stampe e ultimi stati (sulla serie Marsand cfr. le due schede madri S 3707, OA 51422). Tutte le stampe dell'edizione Ciardetti sono eseguite da Antonio Verico (1775-1846 ca) su disegno di Vincenzo Gozzini (notizie 1811-1828), tranne il facsimile delle note manoscritte autografe di Petrarca che compaiono su un codice di Virgilio appartenuto al poeta, ora conservato alla Biblioteca Ambrosiana di Milano, presente a p. 345 del I volume, che è una riedizione della stampa incisa da Francesco Emanuele Scotti per l'edizione padovana del 1819-1820 (cfr. scheda S 3691). Antonio Verico, nato a Bassano del Grappa nel 1775, fu un incisore assai prolifico nella grafica di riproduzione e nel campo dell'illustrazione libraria, e si ispirò alla tecnica incisoria di Raffaello Morghen. La sua vasta produzione annovera stampe tratte da opere di famosi artisti, come l'Ultima Cena di Leonardo, e vedute quali la Veduta dell'isola d'Ischia del 1800. Numerose sono poi le incisioni di argomento storico militare, tra cui si annoverano il Passaggio del Po l'8 maggio 1796, il Prospetto degli orrori e stragi della guerra del 1814. Non mancano stampe che descrivono episodi della vita dei papi tra cui il Miracolo di Pio VII a Savona del 1811. Verico fu anche molto attivo nel campo della grafica rivolta all'editoria: sue sono l'antiporta con il ritratto dell'Ariosto e un'incisione nell'Orlando furioso di messer Lodovico Ariosto, edito a Prato nella stamperia di Luigi Vannini nel 1816. Sempre presso Vannini l'Orlando furioso viene ripubblicato nel 1821 e nel 1843: entrambe le edizioni contengono una stampa di Verico, la prima un'incisione di cui ignoro il soggetto, la seconda il ritratto dell'Ariosto, e dato che non mi è stato possibile confrontare tutte le tre edizioni del 1816, 1821 e 1843 posso solo supporre che si tratti sempre delle stesse due stampe che compaiono nella prima edizione del 1816. Nel 1824 incide il ritratto di Batista Guarini che compare ne Il pastor fido del cav. Batista Guarini, edito a Firenze da Ciardetti, e nel 1827 collabora alle Vedute pittoresche della Toscana, edite sempre a Firenze. Cito infine le stampe presenti nella Raccolta delle più celebri pitture esistenti nella città di Siena, Firenze, Niccolò Pagni, 1825, nella Collezione dei monumenti sepolcrali del cimitero di Bologna, Bologna, Giovanni Zecchi, 1825-1827, e le tavole per la Pomona italiana di G. Gallesio, edita a Pisa presso Capurri nel 1817-1839. Il fiorentino Vincenzo Gozzini fu attivo come disegnatore nel campo della grafica di riproduzione: eseguì disegni da opere di noti maestri quali Botticelli e Allori, e vari ritratti tra cui quello di Elisa Granduchessa di Toscana del 1811, inciso da A. Nerico, e quello di Maria Teresa di Toscana, inciso nel 1823. Nel campo dell'editoria suoi sono i disegni per i Monumenti sepolcrali della Toscana, Firenze, Sermantelli, 1819, per Le tre porte del Battistero di S. Giovanni di Firenze, Firenze, L. Bardi e C., 1821 e per la Galleria Riccardiana dipinta da Luca Giordano..., Firenze, Guglielmo Piatti, 1822. Nel 1828 è ancora attivo a Firenze: in quell'anno infatti il libraio Audin invia a Domenico Rossetti un suo disegno, copia di un Ritratto di Petrarca conservato in casa Baldovinetti a Firenze (Nodari 2005).

BIBLIOGRAFIA

Nodari F., La sezione iconografica della raccolta petrarchesca piccolominea della Biblioteca civica "A. Hortis" di Trieste, in Le collezioni del Museo petrarchesco piccolomineo nella Biblioteca "A. Hortis" di Trieste, Firenze 2005

Ley K., Die Drucke von Petrarcas “Rime” 1470-2000 Synoptische Bibliographie der Editionen und Kommentare, Bibliotheksnachweise, Hildesheim/ Zürich/ New York 2002

Rossetti D., Catalogo della raccolta che per la bibliografia del Petrarca e di Pio II. è già posseduta e si va continuando dall’avvocato De’ Rossetti di Trieste, Trieste 1834