Crivellari Bartolomeo, XVIII

Oggetto
stampa di invenzione
Soggetto
ritratti di Francesco Petrarca, Laura de Sade, Ludovico Castelvetro
Autore
Crivellari Bartolomeo (1716/ 1777) - incisore
Moretti Giovanni Battista (notizie 1732-1763) - disegnatore
Editore
Zatta Antonio
Cronologia
1755
Materia e tecnica
acquaforte
Misure impressione
mm - altezza 210, larghezza 137
Misure foglio
mm - altezza 224, larghezza 162
Codice scheda
S_3841
Collocazione
Trieste (TS)
Biblioteca civica Attilio Hortis
Biblioteca civica A. Hortis. Museo petrarchesco piccolomineo
Iscrizioni

La stampa riporta in basso a destra la numerazione rossettiana "N.° 86": essa infatti compare citata nel catalogo della raccolta edito nel 1822, all'interno della Collezione terza che documenta l'incremento della raccolta tra il 1819 e il 1822, al n. 86 della sezione iconografica: "86. Inc. a bulino. G. B. Moretti e B. Crivellari. Ritratti di Petrarca in cappa senza laurea, e di Laura colla solita cuffietta. Al di sotto il ritratto del Castelvetro (Rossetti 1822). Essa è un esemplare sciolto della tavola fuori testo che compare nel I volume de "Le Rime del Petrarca brevemente esposte per Lodovico Castelvetro. Edizione corretta illustrata, ed accresciuta, siccome dalla seguente prefazione apparisce, in Venezia, presso Antonio Zatta, 1756, 2 voll. (per uno studio sull'edizione cfr. Giacomello - Nodari 2003). L'autore del disegno è Giovanni Battista Moretti (notizie 1732-1763): documentato nella Fraglia pittorica veneziana dal 1732 al 1744, è citato da Pietro Zani come pittore di vedute bolognese attivo nel 1763. In seguito ne parla il Nagler che lo definisce artista prospettico imitatore del Canaletto, operante nella seconda metà del Settecento e morto intorno al 1775, autore di due vedute del Ponte di Rialto a Venezia incise da Giovanni Battista Brustolon. Per Fogolari, seguito dai Thieme - Becker, è vedutista e pittore decoratore di origine bolognese attivo a Venezia, dove nel 1748 lavora come scenografo al Teatro San Samuele. L'attività di Moretti in campo teatrale è documentata negli anni Quaranta e Cinquanta del Settecento: a Venezia lavora al Teatro San Cassiano e al Vendramin detto anche San Salvador, dove nel 1742 viene ingaggiato in qualità di scenografo dall'impresario Cesare Garganti. Dal 1741 al 1747 è documentato al Sant'Angelo; nel Teatro Grimani detto anche San Samuele, distrutto da un incendio nel 1747 e subito ricostruito, in occasione dell'inaugurazione della nuova stagione operistica avvenuta nel 1748 con l'Ipermestra, dipinge sicuramente la tenda e forse anche le scene. In qualità di scenografo lavora non solo per i teatri veneziani ma anche per quelli della terraferma: sue sono infatti le scene dell'Artaserse, allestito nel 1755 al Teatro Dolfin di Treviso. Negli anni Cinquanta è attivo nel campo dell'editoria, come testimonia la stampa in esame, e probabilmente negli anni Sessanta (certamente dopo il 1763) esegue cinque vedute di Venezia, che vengono incise da Giovanni Battista Brustolon. Oltre al disegno preparatorio per la stampa in esame, Moretti ne esegue altri nove per la stessa edizione delle Rime, preparatori per il frontespizio e per alcune vignette del I tomo, tutti conservati in Biblioteca civica a Trieste (PETR. Ms I 15). L'autore dell'incisione è il veneziano Bartolomeo Crivellari (Venezia 1716-1759): sono note sue incisioni a partire dal 1737 (es. Ritratto dell'abate pisano Francesco Rainerio Chiari), e aveva già una notevole fama nel campo dell'illustrazione libraria. Verso il 1738 lavorava in proprio in una bottega aperta a Venezia nella parrocchia di S. Sofia, e aveva collaborato con Albrizzi all'edizione delle "Ouvres" di Bossuet (voll. III 1738, VIII 1755), al secondo volume del 1753 sulle antiche statue greche e romane degli Zanetti, fornendo immagini anche ad altri librai veneziani, tra cui Francesco Storti. Nel 1756 aveva realizzato insieme ai colleghi Wagner e Brustolon numerose tavole, finali e testate per la sontuosa raccolta de "Le pitture di Pellegrino Tibaldi e di Niccolò Abbati esistenti nell'Istituto di Bologna", edite da Pasquali. Nella "Dichiarazione de' rami contenuti in questo primo tomo" presente nel I volume delle Rime, si legge a proposito della stampa in esame: "Ritratto del Petrarca, e di M. Laura, amendue tratti da due antichi Originali di mano di Gentile Bellini, esistenti nella Casa Patrizia Nani di Venezia, in Canareggio; e sotto a questi due quello del Castelvetro fedelmente ricopiato da quello del Sig. Muratori. Opera del Sig. Bartolommeo Crivelari." Nella Dichiarazione si afferma perciò che l'effigie di Ludovico è stata fedelmente ricopiata da un ritratto appartenente al Muratori, mentre quelle di Petrarca e Laura sono state tratte da due "antichi originali di mano di Gentile Bellini, esistenti nella Casa Patrizia Nani di Venezia, a Canareggio". Ma non ci sono prove documentarie che attestino l'artista veneziano quale autore dei ritratti citati nella Dichiarazione, e i due dipinti, conservati verso la metà del Settecento presso i Nani ed ora andati dispersi, erano con tutta probabilità delle copie di un anonimo artista tratte dai ritratti miniati di Petrarca e Laura, presenti nel codice Pluteo XLI 1 della Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze (cfr. Nodari 2003, e sulle miniature cfr. scheda OA 51399).

BIBLIOGRAFIA

Nodari F., Domenico Rossetti, un collezionista cultore di Petrarca: l'album dei disegni preparatori per le Rime, in Le Rime del Petrarca: un'edizione illustrata del Settecento (Venezia, Antonio Zatta, 1756), Gorizia 2003

Rossetti D., Raccolta di edizioni di tutte le opere del Petrarca e di Enea Silvio Piccolomini, Pio II, Venezia 1822

Giacomello A./ Nodari F., Le Rime del Petrarca: un'edizione illustrata del Settecento (Venezia, Antonio Zatta, 1756), Gorizia 2003